Lei. Tra allievo e ’maestra’ solo 4 anni di differenza
Il quindicenne Michael Iovine è un lanciatore di peso, Aida Amaghzaz la sua allenatrice: una sinergia che sta dando buoni risultati
Nel getto del peso vanta la seconda misura stagionale emiliana della categoria cadetti, settima in Italia; questa, dedicandosi anche al giavellotto, per lui stata un’ottima annata. E’ Micheal Iovine, tesserato per l’Atletica Reggio da due anni e con tanta voglia di emergere. Sempre che la sua giovane allenatrice, Aida Amaghzaz, gli insegni per il meglio. "Sì, può sembrare strano il fatto che abbia una allenatrice così giovane – dice Michael cercando di allontanare Aida che non possa sentire – ma con lei mi trovo davvero bene. Non voglio dire che per me sia una specie di mamma, perché se no si offende, ma una sorella maggiore, questo sì. A lei confido i miei dubbi e mi è sempre vicina". Veniamo alla sua stagione: come la giudica?
"Buona, all’inizio non pensavo di ottenere questi risultati, ma anche grazie ad Aida ce l’ho fatta. Anche se…".
Anche se?
"Non sono molto alto e i pesisti sono tutti giganti che pesano il doppio di me, anche da giovani. Per cui penso che mi convertirò al lancio del martello, ovviamente sempre sotto la guida di Amaghzaz".
Pensando anche alla scuola?
"Frequento l’Iti a Reggio, ramo meccatronica e la scuola è appena iniziata".
Dati alla mano, nonostante la giovane età, ha risultati anche nella velocità, nel lungo, nel salto in alto e pure nel mezzofondo. Mai pensato alle prove multiple?
"Mi sa proprio di no, l’anno prossimo sarò allievo e le barriere degli ostacoli per me sono alte. E poi alla fine c’è una gara di mezzofondo, un 1500 e io potrei lasciarci le penne".
Quindi ancora peso?
"Poco peso e voglia di martello dove ho il baricentro basso ed una forza veloce esplosiva. Il lancio del martello è una specialità molto più dinamica e quindi penso che sarà il mio domani".
Per arrivare?
"Dove non so, provo tutti i lanci e poi vediamo cosa mi viene meglio, di sicuro ai campionati italiani allievi vorrei lasciare il segno".
Claudio Lavaggi
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