Lotta: in Turchia ha ceduto per superiorità tecnica con Tadevosyan. Minguzzi fallisce la qualificazione. Perde al primo turno: addio Parigi

Il fratello maggiore Andrea: "Il suo avversario era forte e Mirco è andato molto male. Era reduce da un infortunio".

di MIRKO MELANDRI -
11 maggio 2024
Minguzzi fallisce la qualificazione. Perde al primo turno: addio Parigi

Minguzzi fallisce la qualificazione. Perde al primo turno: addio Parigi

Tre minuti e mezzo. E’ il lasso di tempo in cui il lottatore imolese Mirco Minguzzi ha ceduto per superiorità tecnica (10-0), opposto al collega armeno Gevorg Tadevosyan.

Quest’ultimo è poi uscito di scena negli ottavi di finale, sconfitto dal georgiano Lasha Gobadze, vittorioso ai punti per 5-4, così da non permettere a Minguzzino di accedere ai ripescaggi. Il contesto era il preolimpico disputato a Istanbul, in Turchia, che metteva in palio posti per i Giochi Olimpici a Parigi.

Sfuma il sogno dell’atleta, affiliato al Gruppo sportivo dei Carabinieri, che, in non perfette condizioni di forma, si è fatto sopraffare da un avversario molto quotato.

In Armenia la lotta grecoromana è considerata come il calcio da noi e non è un caso che escono campioni come se piovessero. Un triste finale, in generale, è quello di questo tipo di disciplina perché tutti gli italiani in lizza sono stati eliminati in quetorneo.

Si tratta di Andrea Setti, Riccardo Vito Abbrescia e Nikoloz Kakhelashvili.

"Mirco è andato molto male, ha perso il primo incontro con l’armeno che è forte – dice Andrea Minguzzi, fratello di Mirco, allenatore del Gruppo Fiamme Oro Imola e campione olimpionico di lotta grecoromana a Pechino nel 2008 –, ma se vuoi fare le Olimpiadi sono i forti che devi battere. Mio fratello era reduce da un infortunio, uno strappo al bicipite femorale che lo aveva fermato per un po’ di tempo".

L’ex lottatore dell’Usil (Unione Sportiva Imolese Lotta) potrebbe avere sentito la tensione derivata dalla posta in palio, ma il fratello nega: "Fa gare da dieci anni, fa di mestiere questo sport e non credo fosse emozionato più di tanto. Ha influito l’infortunio, ha fatto il torneo all’ultimo momento. Non aveva partecipato all’Europeo perché era fermo e non era allenato. L’atleta armeno era più forte di lui, questo è quanto".

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