Marmiroli a 76 anni va ancora come un treno: "Oltre alla famiglia, la corsa è la mia vita"

Ettore gareggia da mezzo secolo. "Tutte le settimane dico che smetto, poi entro in fibrillazione e mi ritrovo alla partenza"

di CLAUDIO LAVAGGI -
22 agosto 2024
Marmiroli a 76 anni va ancora come un treno: "Oltre alla famiglia, la corsa è la mia vita"

Ettore Marmiroli, 76 anni, ha conosciuto la moglie alla corsa di Taneto

Di recente, nella montagna reggiana e in quella modenese si sono disputate due gare piuttosto dure; arrivare a metà classifica a Collagna e Rio Lunato è già un ottimo risultato, a maggiore ragione all’età di 76 anni.

Lo ha fatto Ettore Marmiroli, nato a Reggio l’8 gennaio ‘48 (a Masone, precisa il podista) tesserato Uisp per il Bismantova da oltre 50 anni, ma anche Fidal e Csi. "E dire che la corsa in montagna non mi piace. Corro da 53 anni, una vita, e a parte il periodo che ho dedicato al matrimonio, alla nascita di mia figlia e alla famiglia, ho sempre corso". Anche sua moglie Anna era valente podista. Galeotta fu la corsa?

"In effetti ci siamo conosciuti alla corsa di Taneto, nel 1993 e quindi sì, tutto all’interno del podismo".

Ma a 76 anni prova ancora gusto a correre?

"Tutte le settimane dico che la domenica dopo non andrò. Poi si avvicina il giorno, entro in fibrillazione e sono lì. Corro in pratica tutti i week end e mi alleno tre volte la settimana. Poi magari cammino, un po’ di cyclette, il tapis roulant. Vado anche in palestra e nuoto, non mi fermo mai".

Capito. All’allenamento abbina anche un’alimentazione particolare?

"Sì, sono vegetariano e pure vegano, molti amici mangiatori di carne non sono più con noi e io sto bene così. Pasta ogni tanto, poi orzo, miglio, riso e magari un salto in pasticceria".

Guardiamo un po’ indietro? "Beh, ho vissuto il momento d’oro del podismo reggiano e dei suoi protagonisti. Io mi difendevo, 35’40’’ sui 10.000, 1’15’’46 nella mezza, 2h.42’24 in maratona. Ho corso anche otto maratone in tre mesi con il mitico William Govi, qualche 50 e pure la 100 del Passatore. Sono stato anche alla maratona di Fort Worth e pure in Finlandia. Non sono tempi da campionissimo? Per anni ho fatto l’artigiano, poi ho lavorato in fabbrica e mettersi a correre dopo ore di lavoro anche pesante non è proprio facile".

Qualche aneddoto?

"Lo scorso inverno ho fatto anche le gare di cross, arrivando secondo, perché vinceva sempre un bolognese che va fortissimo. Mi sono iscritto a Mantova e mi hanno fatto ripetere la data di nascita. ’Qui corre contro sessantenni, non ha speranze - mi hanno detto ridendo – che viene a fare’? Sono andato e sono arrivato terzo tra i sessantenni, così mi hanno fatto una grande festa".

Ma perché non prova anche i campionati Fidal master?

"Discorso complicato, forse ci ho dormito un po’ sopra. L’agonismo ce l’ho, mi piace battagliare, ma se penso che qualcuno corra solo su di me, poi mi fa innervosire. Io adesso su un 10.000 valgo 45 minuti, ma l’Atletica Castelnovo Monti mi ha chiesto di correre gli 800 e i 1500 ai campionati italiani Csi a Riccione di settembre. Sono gare un po’ veloci per me, ma non mi tiro indietro. A livello Fidal ci penserò l’anno prossimo".

E fino a quando correrà?

"Fino a che la natura mi darà il permesso. Mi prenoto un’intervista… magari fra dieci anni, tanto io il Carlino lo compro sempre tutti i giorni".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su