Mistrangelo carica la De Akker: "Crescere per rimanere al top"
Pallanuoto serie A1 Il tecnico: "A Bologna mi trovo bene, ho trovato una società formato famiglia" .
Un 2024 fantastico che si chiude, un 2025 che parte sotto buoni auspici. La De Akker guarda al futuro con rinnovato ottimismo, un ottimismo figlio di un ottimo lavoro da parte della società, ma anche di uno staff guidato da Federico Mistrangelo coach che prima l’ha portato dalla A2 alla A1, poi l’ha salvata e infine, l’anno scorso l’ha portata ad essere la sesta forza nella passata stagione agonistica, raggiungendo l’Euro Cup.
Allora Mistrangelo come va? "Bene, abbiamo appena ripreso ad allenarci, ho lasciato liberi i ragazzi qualche giorno, per permettere loro di tornare a casa. Avevano un programma di lavoro personalizzato e ognuno, nelle proprie sedi ha svolto lavoro di fondo".
Prossima settimana si torna in vasca invece per un inizio di gennaio subito impegnativo. "Si è proprio così, abbiamo anticipato la sfida con Recco, prima di ritorno, all’11 gennaio. Poi abbiamo come da calendario le ultime due gare che chiudono il girone di andata in casa con l’Olympic Roma il 15 e poi a Savona il 18, altra partita al pari di Recco proibitiva".
Siamo quasi al giro di boa del campionato. "Vero e speriamo di chiuderlo bene; aspetto a fare il bilancio a fine girone di andata, specie se dovessimo battere l’Olympic chiuderemmo benissimo. Conti alla mano abbiamo già fatto un punto in più rispetto alla passata stagione con ancora due sfide da giocare".
Soddisfatto? "Sì. Forse in 2-3 partite potevamo e dovevamo fare meglio, ma ripeto aspettiamo per i bilanci a fine girone di andata".
Un bilancio invece lo possiamo fare sul 2024 appena andato in archivio. "E’ stato un anno straordinario, anche con un po’ fortunato devo dire, ma quello non guasta mai. Siamo arrivati settimi nella prima fase e quello ci ha permesso di preparare bene i playoff dal quinto all’ottavo posto e ci siamo fatti trovare pronti. Il sesto posto finale è stato il frutto del lavoro della squadra".
Che 2025 si attende? "Quest’anno credo sarà diverso, c’è più bagarre, ci sono tante squadre in corsa per una posizione playoff".
Attualmente siete quarti, a pari punti con la sorpresa Vis Nova. "Esatto, la Vis Nova Roma ha iniziato benissimo, dietro di noi ci sono squadre come Ortigia Siracusa e come Posillipo che stanno facendo innesti importanti per questa seconda parte della stagione, oltre ad altre realtà come Trieste e Quinto che puntano a confermarsi. Non sarà, complice anche il calendario, un girone di ritorno facile per noi, ma in ogni caso ci faremo trovare prontissimi".
Intanto c’è una final Eight di Coppa Italia a cui partecipare per la prima volta. "Cercheremo di fare del nostro meglio, logico che se raggiungessimo il quarto-quinto posto allora potremmo giocarci le carte per passare il turno, diversamente affrontare Recco, Brescia o Savona, sono di altro livello, servirebbe un’impresa".
Più realista del re, ma che emozioni le ha dato portare la De Akker per la prima volta a giocarsi una competizione europea? "E’ stata un’emozione speciale. Mi ha fatto impressione ripensare la scalata che abbiamo fatto in questi 3 anni passando dall’A2 a giocarci il girone di Euro Cup di Aix en Provence con i campioni in carica dello Jug e il Panathinaikos, squadre che per qualità sono sicuro non sfigurerebbero nemmeno in Champions".
Torniamo a quest’anno che cosa si aspetta? "Sarà difficile far meglio dell’anno scorso con lo stesso budget. Squadre come Posillipo e Ortigia investono tanto. Come De Akker dobbiamo cercare di crescere sotto tanti aspetti se vogliamo competere con queste squadre; l’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Un paradosso? Partecipare alle Coppe ha un costo ulteriore e basta, quando invece la vetrina internazionale potrebbe e dovrebbe portarti benefici anche economici".
E il futuro di Mistrangelo quale sarà? "A Bologna sto benissimo, ho trovato una società seria, un ds come Arnaldo Deserti competente e sempre presente, un patron come Alberto Vecchi appassionato, insomma un ambiente in cui si lavora bene. La mia famiglia vive a Savona e da una parte mi piacerebbe riavvicinarmi o comunque avere qualche giorno in più per stare con loro, dall’altra mi piacerebbe anche continuare nel percorso con la De Akker".
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