Notturna di San Giovanni, solito successo Quando correre fa bene anche agli altri
A un mese dalla terribile alluvione la città torna alla normalità con la sua podistica più amata. Dando una mano a chi è in difficoltà
di Luca Ravaglia
Non conta vincere. O per lo meno, conta anche quello, soprattutto nella corsa competitiva, che mette in palio l’immortalità del nome pubblicato nell’albo d’oro di una delle corse podistiche più note e apprezzate della Romagna. Ma ora, un mese dopo l’alluvione che tra il 16 e il 17 maggio ha messo in ginocchio il nostro territorio, conta soprattutto esserci. Col sorriso e la determinazione di chi è lì, sulla linea di partenza della Notturna di San Giovanni, pronto a testimoniare che gli ostacoli sono fatti per essere superati. E in effetti, a rispondere all’appello del Gruppo Podistico Endas Cesena organizzatore dell’evento sono stati in tanti, circa 2000 (compresi i 385 iscritti alla sfida competitiva).
Erano tutti lì, ieri sera alle 20, sulla linea di partenza di Piazza della Libertà, spalla contro spalla, ognuno con nel cuore la voglia di dare una mano a chi ha perso tanto o tutto tra le mura di case o aziende. Infatti il ricavato della corsa verrà diviso a sostegno dell’associazione Papa Giovanni XXIII e di chi ha dovuto fare i conti con la furia dell’acqua. E’ proprio di questo che aveva parlato alla vigilia il presidente del gruppo podistico endassino Giovanni Bonoli, citando la voglia, per non dire la necessità, di ritrovarsi, uniti e insieme, come comunità, cercando qualsiasi mezzo per superare l’ennesima e ravvicinata pagina cupa della storia della città. E non si venga a dire che chi corre lo fa a cuor leggero, perché a pensarla così significa non aver capito nulla dello spirito di chi è qui, con scarpette ai piedi e pettorale.
Correre significa ripartire, cercare e trovare la forza per affrontare di petto la vita e tutto quello che verrà da adesso in avanti. Perché il fango se ne andrà e gli impianti elettrici verranno ripristinati. E’ tanto, è tantissimo, è quello che farà la differenza nel poter tornare a varcare le porte dei propri alloggi abbandonati. Ma non è tutto. L’ultimo tassello, quello che quando lo metti ti scopri sempre a sorridere orgoglioso di avercela fatta, è ritrovare la piena normalità nelle proprie abitudini. Anche correndo. Correndo, appunto. Come hanno fatto gli atleti ieri sera, che si sono cimentati sul collaudato percorso di 11 chilometri riservato sia agli atleti competitivi che non. C’era il sole, era caldo ma non troppo, c’erano il solito inconfondibile panorama, i punti ristoro e la folla all’arrivo che applaudiva di gusto. Hanno vinto Andrea Sanguinetti in 34’28’’ tra gli uomini e Federica Cicognani in 42’20’’ tra le donne. Lo scriviamo, perché meritano i complimenti, perché la Notturna fa parte del calendario podistico romagnolo e perché se non contasse arrivare primi, che corsa sarebbe? Ma lo scriviamo in fondo, perché ieri, 17 giugno 2023, un mese dopo l’alluvione, la cosa più importante non era vincere.
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