Nuovo corso Unipol, Bissa lascia: "Ma le ambizioni non cambiano"

Baseball Dopo cinque anni il presidente si dimette per l’incarico federale. "Resteremo sempre competitivi"

di ALESSANDRO GALLO
25 gennaio 2025
Daniele Frignani e Pierluigi Bissa sorridenti al Gianni Falchi (Ferrini)

Daniele Frignani e Pierluigi Bissa sorridenti al Gianni Falchi (Ferrini)

Nuovo corso Fortitudo. Che sarebbe stata una stagione all’insegna del cambiamento si era capito dalle mosse di fine stagione, pochi mesi fa. L’ultima decisione – le dimissioni del presidente Pierluigi Bissa – certificano il nuovo corso. Anche se, tutto sommato, sarà all’insegna della continuità.

Meglio precisare, per evitare di essere fraintesi, che il passo indietro di Bissa era atteso. Non perché l’avvocato che aveva ereditato nel 2020 il testimone da presidente da Stefano Michelini fosse in disaccordo con il consiglio Fortitudo. Semplicemente Bissa è stato eletto in consiglio federale, è il vice di Marco Mazzieri e, per evitare l’idea di conflitti di interessi, fa un passo indietro e rimette il suo mandato.

Fino a marzo, quando ci saranno le votazioni sul bilancio, la carica di presidente a interim sarà ricoperta da Gianluca Pani.

"Cambia il presidente – dice Bissa –, ma non cambiano le strategie, gli obiettivi, le ambizioni. La Fortitudo è una società che ha più di settant’anni. I dirigenti, così come i giocatori e i manager, passano. Restano la storia e il dna di un gruppo che vuole vincere. Non intendo mettere pressioni su Fabio Betto, che sarà il nuovo manager, perché si parte per vincere, poi bisogna testare anche il livello degli avversari. Ma competitivi, sì. Sempre".

E allora vediamo quali sono i punti fermi di un gruppo che inizierà a giocare, in campionato, ad aprile. Tornando sulle partite sulla distanza dei nove inning, dopo le ultime stagioni a sette.

"Resto in consiglio – prosegue Bissa – perché vogliamo portare avanti alcune idee". La Fortitudo, che da quest’anno sarà Unipol, e non più UnipolSai, è stata una delle prime società a parlare di sostenibilità. A parlare della forza e dell’importanza del settore giovanile. E anche in questa stagione, per questo motivo, saranno promossi dal Longbridge alcuni ragazzi cresciuti all’ombra delle Due Torri.

"Credo che la Fortitudo possa essere competitiva come in passato – sottolinea Bissa – perché mi sembra che anche le altre società si stiano adeguando".

E la Fortitudo punterà sul pacchetto di italiani che hanno fatto la storia delle ultime stagioni, vincendo spesso e volentieri. Sul monte di lancio sicuramente Pippo Crepaldi e Alex Bassani. Sul campo, insieme con capitan Lorenzo Dobboletta, ci saranno Filippo Agretti, Samuele Gamberini e il rientrante, a tempo pieno, Alessandro Vaglio. Proprio Vaglio, rimasto out per quattro stagioni, sarà una delle stelle al servizio del gruppo.

Al resto ci penserà Daniele Frignani, che ha smesso i panni di manager (allenatore) per indossare quelli di general manager (direttore sportivo). Sarà Lele, che ha guidato il gruppo dal 2016 fino all’ultima estate, a costruire il gruppo (che ha perso anche Riccardo Bertossi) che cercherà di competere con Parma e San Marino che, come tradizioni, saranno le rivali più accreditate. Detto che nello staff tecnici ci sarà anche Juan Carlos Infante (e non sono escluse ulteriori sorprese), bisognerà capire cosa farà Ricardo Segundo Paolini.

Inseguendo magari anche una suggestione chiamata Raul Rivero. Che aveva lasciato la Fortitudo nel 2023, prima di rientrare in patria, con lo scudetto sulle casacche.

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