Palla in buca Orzi conquista la ’laurea’ del golf

Per la promessa del Country Club primo posto al R&A Student Series: "Ora potrei andare a giocare a St Andrews, dove questo sport è nato"

di EMANUELA ZANASI -
26 ottobre 2023
Palla in buca Orzi conquista la ’laurea’ del golf

Palla in buca Orzi conquista la ’laurea’ del golf

Miguel Orzi, 19 anni, padre modenese, madre spagnola, è una vera promessa del golf e nel dicembre scorso è entrato nella nazionale italiana. Iscritto al Modena Golf & Country Club, ha già collezionato importanti piazzamenti in competizioni internazionali, ma la vittoria conquistata pochi giorni fa sul percorso dell’Olgiata Golf Club rappresenta un vero trampolino di lancio. Orzi a Roma è arrivato primo (la prima volta per un italiano nella storia della competizione) alla seconda tappa del R&A Student Series, che vede sfidarsi i migliori golfisti delle università di tutta Europa ed ora il traguardo della Scozia è quasi certo. Il 19enne modenese ha gareggiato per Unimore dove studia Ingegneria.

Miguel come ti senti dopo questa vittoria?

"Sono molto contento, perché vincere contro alcuni tra i migliori giocatori d’Europa è una grandissima soddisfazione dopo tutti gli sforzi che ho fatto". Perchè è una gara importante?

"Innanzitutto é una gara molto importante siccome R&A (organizzatore della gara) è un’associazione che insieme ad Usga regolamenta il gioco del golf in tutto il mondo. È un circuito composto da quattro gare in giro per l’Europa: Spagna, Italia (quella che ho vinto io), Francia e Portogallo su campi di grandissimo prestigio. Possono partecipare soltanto i migliori giocatori di golf universitari di tutto il mondo che non fanno l’Università in America o in Messico. È una gara che vale molto per l’ordine di merito mondiale. Chi riesce a qualificarsi, ed io ho buone probabilità, andrà di diritto a giocare a St Andrews, dove è stato inventato il golf. È come per un giovane calciatore giocare al Santiago Bernabeu".

Quante ore dedichi al golf normalmente in una settimana? "Tre giorni a settimana. Tutti i weekend, sia sabato che domenica, circa sette ore al giorno ed il mercoledì pomeriggio. Per me è un divertimento, anche perchè in questo ambiente ho molti amici".

È difficile conciliare il golf con gli studi?

"Non è una cosa semplice, avendo scelto una facoltà molto impegnativa ed allo stesso tempo giocare a certi livelli necessita un grande impegno sia di tempo che mentale. Unimore insieme al Coni prevede agevolazioni per gli studenti con il progetto Sport Excellence, di cui spero di poter usufruire nel 2024. Nonostante tutte queste difficoltà riesco comunque a mantenere una media di voti molto alta". Come ti sei avvicinato al golf?

"I miei genitori frequentavano il golf poichè mia madre essendo spagnola conosceva questo sport, che è molto popolare in Spagna, io nel mentre restavo nei bunker (ostacoli di sabbia sul campo da golf), a fare castelli di sabbia. Un giorno mio padre mi ha comprato un ferro delle mie dimensioni e mi sono messo a giocare, avevo cinque anni. Ho preso l’handicap, la possibilità di giocare nei campi grandi, che non avevo ancora compiuto gli otto anni; sono stato notato dai maestri del golf club ed in poco tempo sono stato inserito nel gruppo dell’agonistica".

In futuro ti vedi più golfista o ingegnere?

"Non lo so. Intanto l’ importante è laurearsi e continuare a migliorarsi. Il bello del golf è che lo si può giocare per molti anni, non è come il calcio che dopo i 40 anni smetti. La carriera è comunque molto difficile. Il golf è visto come uno sport un po’ snob? Assolutamente no. Se fosse così non mi piacerebbe. Invece sono tutte persone molto disponibili e simpatiche con le quali mi piace condividere le mie esperienze e mi danno anche consigli".

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