Pallamano, gara2 dei playout. La Macagi Cingoli resta nell’A Gold

In un PalaQuaresima stracolmo i locali sono impeccabili e non danno scampo a un mai domo Trieste

2 giugno 2024
Pallamano, gara2 dei playout. La Macagi Cingoli resta nell’A Gold

Pallamano, gara2 dei playout. La Macagi Cingoli resta nell’A Gold

MACAGI 34

TRIESTE 28

MACAGI : Albanesi, Santamarianova, Mihail, D’Agostino 1, Ciattaglia 3, Shehabeldin 5, Mangoni 2, Somogyi 5, Bordoni, Latini, Strappini 3, D’Benedetto 4, Rossetti 2, Compagnucci, Gigli, Codina Vivanco 9. All.: Palazzi.

TRIESTE: Garcia, Postogna, Radojkovic J. 1, Dapiran 2 Mazzarol, Urbaz, Somma, Ganz L. 4, Andreotta, Ceccardi 6, Visintin, De Luca 6, Sandrin 5, Andionovski 4, Ganz R. All.: Radojkovic F.

Arbitri: Castagnino e Manuele di Siracusa; commissario: Visciano.

È qui la festa: nel PalaQuaresima stracolmo, che diventa un vulcano eruttante un tripudio indescrivibile per il successo su Trieste (34-28) che permette alla Macagi Cingoli di conquistare la permanenza in Serie A Gold. Gara-2 della finale dei playout è avvincente fin dall’avvio: la Macagi Cingoli dosa con sagace concretezza le energie adeguandole all’importanza dell’impegno, il valoroso Trieste parte all’assalto con furente reattività che, sotto 4-1 a 5’ dall’avvìo, va sul 5-5 all’11 e addirittura in vantaggio: 6-7 al 16’, 6-8 al 17’. Però la Macagi Cingoli è viva e vitale: 8-8 al 19’, 10-8 al 21’(Codina Vivanco dai 7 metri), 11-8 al 22’ (D’Agostino), 12-8 al 23’ (bis di Codina Vivanco). Ma il Trieste non demorde, si conferma pimpante, al 30’ il 15-13 diventa 16-13 con la rete di Codina Vivanco su rigore. Così al riposo. La sfida è ancora tutta da giocare.

Nell’intervallo, serpeggia un interrogativo: il Trieste pagherà l’elevato ritmo? Il quesito ha una graduale conferma. Mentre l’andamento del confronto s’infuoca (la Macagi Cingoli tra l’11’ e il 14’ resta in quattro: fuori per 2’ Codina Vivanco e Mangoni) i Palazzi boys effettuano prove tecniche di fuga verso la vittoria: 21-19 all’8’, 23-19 al 9’, 26-22 al 15’. E il tentativo s’irrobustisce con un vanamente contrastato contenimento effettuato dagli avversari meno lucidi e quasi irriducibili. Risaltano la ritrovata vena di Balind Somogy, la vitalità risolutiva di Aaron Codina Vivanco che si conferma fromboliere in assoluto, la concentrazione del collettivo: 28-23 al 18’, 30-24 al 19’, 32-25 al 26’. E il Trieste alza la bandiera bianca.

Gianfilippo Centanni

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