Pamela Malvina Noutcho Sawa è campionessa italiana: la boxe di Bologna tra le stelle

La 31enne infermiera di origine camerunense vince ai punti la sfida di Napoli e si aggiudica la cintura dei pesi leggeri. Solo un anno fa il giuramento per la cittadinanza: “Dedico la mia vittoria alla Bolognina”

di Redazione Sport
9 settembre 2023
Pamela Noutcho Sawa, campionessa italiana a 31 anni

Pamela Noutcho Sawa, campionessa italiana a 31 anni

Bologna, 9 settembre 2023 – Campionessa italiana: come un matrimonio dopo il colpo di fulmine della boxe di Pamela Malvina Noutcho Sawa, da ieri sera è infatti campionessa italiana di boxe dei pesi leggeri: “Dedico questa vittoria alla mia città”.

L’atleta naturalizzata bolognese ha battuto a Casoria (Napoli) la sua sfidante Nadia Flalhi nell'incontro per la cintura. Un sogno che per la 31enne infermiera bolognese sembrava precluso, visto che fino a un anno fa non aveva la cittadinanza italiana.

Il match

Dieci round serratissimi, dove Pamela Malvina è riuscita a dirigere il match, fin dall’inizio, costringendo più volte la marchigiana Nadia Flalhi, molto più mobile e longilinea a chiudersi alle corde. Un match di intelligenza tattica, preparato dal tecnico Alessandro Danè, coadiuvato all’angolo rosso dal suo secondo Davide Traini e dal preparatore atletico Elvis Acunzo.

"Sono incredula – ha detto Pamela -, ho qui con me la cintura e non riesco a credere che sia vera, la notte prima del match ho sognato di vincere, poi mi sono svegliata e delusa mi sono accorta che era tutto un sogno”. Un sogno che poi si è avverato: “E’ stata la vittoria di un gruppo, di una grande famiglia, non posso che essere grata e ringraziare personalmente tutte le persone che in questi mesi hanno quasi annullato la loro vita per essermi accanto: in primis il mio allenatore Alessandro Danè e il preparatore atletico Elvis Acunzo”

Pamela Malvina Noutcho Sawa, la storia

Pamela Malvina Noutcho Sawa vive in Italia da quando ha 8 anni, dopo essersi ricongiunta con il padre che aveva lasciato il Camerun per studio e lavoro. Ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza a Perugia; poi a Bologna, dove si è laureata alla triennale e alla magistrale in Scienze Infermieristiche e dove, durante un tirocinio in un centro di accoglienza per senza fissa dimora, all'interno del quale c'era una piccola palestra, è scattato il colpo di fulmine per la boxe.

La casa della Bolognina boxe

Pamela lavora come infermiera al Maggiore di Bologna e si allena alla Bolognina boxe, una delle istituzioni sportive della città. Poi, ad agosto dell'anno scorso, dopo un lunghissimo iter burocratico, è arrivata la cittadinanza, con il giuramento davanti al sindaco Lepore.

Un giuramento che l'ha fatta diventare italiana a tutti gli effetti, ma che, soprattutto, le ha dato la possibilità di salire sul ring per diventare campionessa italiana: obiettivo raggiunto al primo tentativo dopo un match combattuto, vinto ai punti, ma con il verdetto unanime dei giudici, contro Nadia Flhali.

"A chi dedico questa vittoria? La voglio dedicare alla Città di Bologna tutta, in particolare alla Bolognina, quartiere troppo spesso vituperato e salito all'onore delle cronache cittadine, che mi ha accolta e mi ha donato quotidianamente il suo affetto, mentre mi allenavo in questi mesi la gente mi fermava e mi spronava ad andare avanti, a vincere per loro. Ieri prima del match, mi hanno mostrato una foto, proveniva dall'occupazione di via Corticella, dove avevano allestito un maxischermo per sostenermi e tifare per me, quella foto mi ha resa piena di orgoglio e emozionata tantissimo. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia, a mia mamma che mi ha seguito dalla Tv, a mia zia venuta a Casoria da Torino e a mio papà che è venuto da Perugia, per la prima volta a vedere un mio match.”

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