Ravenna Chiefs, quarant’anni e non sentirli. Domani il ritrovo delle vecchie glorie
A ’La Campaza’ per un amarcord tra giocatori e dirigenti del passato e di oggi. E il 29 giugno al Benelli c’è il Superbowl tricolore

Ravenna Chiefs, quarant’anni e non sentirli. Domani il ritrovo delle vecchie glorie
Per tre stagioni – agli inizi degli anni Novanta – hanno vissuto i loro momenti di gloria, cercando spazio, senza tanti timori reverenziali, nel gotha nazionale del football americano, riuscendo a catalizzare l’attenzione del mondo sportivo ravennate, a digiuno di regole e di aspetti spettacolari di una disciplina ‘sconosciuta’. E così i Ravenna Chiefs fecero irruzione in un panorama lontano mille miglia dalla nostra normalità e mentalità con un gruppo, scanzonato e allo stesso tempo serio, di ragazzi e giovani che hanno segnato un’epoca simile ad una cometa e che tuttora vogliono rivivere e far rivivere. Domani, a ’La Campaza’, si ritroveranno in 150, o giù di lì, con coloro che segnarono quei giorni e con quelli che continuano l’avventura in A2, avendo come campo base Marina di Ravenna. Il ricavato – hanno sottolineato i due ex giocatori Andrea Rosetti e Francesco Coa, rappresentanti senz’età dei Chiefs – sarà devoluto alla Pediatria dell’ospedale . Quelle tre semifinali che indicavano la strada del Superbowl tricolore, perse di misura e vissute fino all’ultima goccia di sudore, furono la conclusione di un discorso aperto da pionieri come i ravennati purosangue Igi Baldini ed Enrico Mambelli, tricolori ed azzurri della specialità. Il polisportivo della Darsena divenne il loro fortino. Ogni partita divenne una battaglia e, col passare del tempo, attirò l’attenzione di una parte degli sportivi e degli addetti ai lavori.
Arrivarono i primi americani – sia giocatori che tecnici – Steve Campos e Bill Knight (i primi nomi che vengono in mente), che svezzarono al meglio quei tanti ‘poppanti’ di football americano che si stavano trascinando famiglie ed amici. Sul fronte agonistico ogni impegno - in casa e fuori – era un’avventura che rafforzava senso di appartenenza e spirito di gruppo. Qualche nome che può servire anche per dare più pubblicità ai Ravenna Chiefs: Rosetti, Coa, Ramiro Recine, Agnoletti, i fratelli Donati, Medici, Molducci. Su quello dirigenziale: Vincenzo Miranda, Eraldo Scarano, Giancarlo Donati, Giancarlo Ridolfi e i tuttofare Paride Fiumana e Mino Molducci. I costi e il calo della disponibilità di tanti di loro suscitarono una sospensione di una decina di anni che terminò nel 2004, ricominciando da zero con una seconda generazione di ‘patiti’ che tracciarono la strada per i Capi Giallorossi odierni, vincitori nel 2015 del campionato a 9 con finale al Vigorelli milanese. Per rilanciare definitivamente fascino e novità del football americano sabato 29 giugno al Benelli si giocherà il Superbowl tricolore con interpreti da stabilire (i playoff sono in corso), mentre nella settimana successiva, sempre nella nostra città, si disputeranno le finali tricolori dell’Ifl 2 e del campionato a 9.
Umberto Suprani
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