Reggio pronta a sfornare 10 professionisti: "La nuova palestra diventerà leggendaria"

La società di Martinelli e Quintavalli sempre più ambiziosa: "Da 60 tesserati nel 2008 siamo diventati 568. Ora faremo un ulteriore salto" .

30 maggio 2024

L’idea è ambiziosa, ma potente. Diventare l’Arena della boxe italiana, da cui sfornare pugili pronti a calcare i ring professionistici internazionali. In alcuni anni, la speranza della dirigenza è quella di avere un roster di una decina di giovani pugili professionisti da portare sui ring italiani e internazionali.

All’ex Mangimificio Caffarri, che tra poche settimane aprirà le porte ai pugili della Reggiana Boxe, nascerà così la ’Olmedo Boxing Arena’, a testimoniare un impegno rinnovato e aumentato del suo main sponsor nonché direttore sportivo, Luca Quintavalli. Proprio lui ha spiegato quale sia l’ambizione da qui in avanti, a una platea fatta di professionisti dello sport di Reggiana calcio, Pallacanestro Reggiana, Volley Tricolore, Valorugby e dell’impresa.

"Qui oggi - ha detto Luca Quintavalli - creiamo il 2.0 della boxe. Chi viene in palestra e vuole combattere deve rispettare delle regole antichissime. So che è un paradosso, ma questo è uno degli sport più giusti che esistano. Per questo un imprenditore fa bene a sostenere la boxe. L’ambizione di emergere è fondamentale, anche per questo sono importanti atleti come Commey, Giannotti e Vescovini, ma noi vogliamo fare un ulteriore salto. Aumenterà il supporto di Olmedo, per dare il via anche a una scuola professionistica. Ci sono pochi esempi nel mondo del calcio di società che partono dal campo sportivo e creano campioni per la prima squadra: Udinese, Atalanta e poco altro. Nel pugilato è diverso, non si pescano campioni altrove. Se non hai pugili capaci e con voglia di crescere, non puoi prenderli all’estero. Ma noi questi pugili li abbiamo. In alcuni anni 10-12 dei 50 agonisti che abbiamo diventeranno professionisti. E questa nuova palestra diventerà un luogo leggendario".

Era presente Alfred Commey, già campione europeo Under 22, che ha strappato subito un applauso: "Quest’estate diventerò padre - ha svelato il pugile - Mia moglie l’ho conosciuta in palestra. Sempre grazie alla boxe ho trovato un lavoro, dato che sono nelle Fiamme Oro. I prossimi obiettivi? A novembre ai campionati del mondo mi presenterò pronto per la sfida".

Orgoglioso il campione italiano in carica Giacomo Giannotti: "Sono nato qui e quando vado sui ring all’estero è un orgoglio portare i colori della Reggiana Boxe. Il prossimo appuntamento importante sarà il Memorial Bondavalli di metà luglio, dove vorrei fare un match importante". Infine ha parlato anche Michel Vescovini, fresco oro al torneo Les Ceintures in Francia: "Io avrei voluto fare Mma, ma un amico mi portò in palestra. E da lì non ho più smesso, anche se mia madre, che è una neurologa, non è che fosse molto d’accordo all’inizio... ma ora è la mia prima tifosa".

A ricostruire gli anni di successi è stato il presidente della Reggiana Boxe Emiliano Martinelli. "Da 60 tesserati nel 2008 siamo passati a 568 nel 2024. Abbiamo 50 pugili agonisti e 2 professionisti. 1.800 presenze in palestra alla settimana. Titoli regionali, nazionali e persino europei. La Reggiana Boxe è molto più di un club sportivo. È una comunità, un luogo in cui gli individui si riuniscono per coltivare la passione per la boxe e per costruire relazioni significative".

A spiegare il valore sociale della boxe è stato Marcello Campani, presidente della Cooperativa Heron con cui la società pugilistica collabora per due progetti. "La boxe è in grado di intercettare strati della società che difficilmente avrebbero accesso allo sport", ha spiegato Campani. Ha chiuso Francesca Porcellato (campionessa di paraciclismo su strada): "Quando tagli quel traguardo non è importante cosa hai pensato prima, ma cosa ti viene in mente quando hai finito. I tuoi sogni, i tuoi sforzi, i tuoi impegni e le persone che con te hanno reso possibile tutto questo".

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