Rugby, l'ex-Nazionale Edoardo Gori si è allenato con i Tigers
L'ex-capitano dell'Italrugby, Edoardo Gori, è tornato di recente a Prato per qualche giorno e ne ha approfittato per sostenere una seduta di allenamento con i Tigers. Il rugbista pratese, cresciuto proprio nel Gispi, si è ritirato la scorsa primavera e il suo futuro sarà in Francia
Prato, 28 settembre 2024 - “Se mi manca il rugby e ho intenzione di tornare a giocare? Sono sincero: no, perché dopo tanti anni avevo bisogno di staccare. Anche se mi sono allenato volentieri con i Tigers, qualche giorno fa. Per il momento ho altri progetti extra-sportivi, in futuro mi piacerebbe tornare nel mondo della palla ovale. Magari allenando i bambini”. Parole e musica di Edoardo "Ugo" Gori, che solo pochi mesi fa si è ritirato dell'agonismo chiudendo così una carriera da primo della classe. Qualche giorno fa è tornato nella sua Prato a salutare gli amici e ha colto l'attimo per impegnarsi in una seduta d'allenamento con i Gispi Tigers, riprovando almeno in parte quelle sensazioni per lui abituali sino a poco tempo fa. Un ritorno alle origini il suo, considerando che proprio nel Gispi, da bambino, mosse i primissimi passi nel rugby fra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo millennio. Per poi passare ai Cavalieri e debuttare da professionista a vent'anni nemmeno compiuti con gli allora “tuttineri”, nel Super10 2009/10. Poche apparizioni in campionato che bastarono per far sì che il Benetton Treviso lo portasse in Veneto, facendone uno dei pilastri del XV titolare per un'avventura durata dal 2010 al 2019. E sono stati i suoi “anni d'oro”, visto che il mediano di mischia pratese classe 1990 ha avuto modo di vestire più volte la maglia della Nazionale e di rappresentare l'Italia in ben due edizioni della Coppa del Mondo di rugby (nel 2011 e nel 2015). Senza dimenticare le convocazioni per i vari “Sei Nazioni”: 69, i suoi “caps” complessivi in azzurro. Nel 2019 è approdato in Francia e non ha impiegato molto tempo per diventare una delle colonne del Colomiers: è mancata solo la promozione nella massima serie transalpina che era in realtà stata conquistata nel 2020, prima che la federazione annullasse i campionati a causa del Covid. La scorsa primavera, il sodalizio francese gli ha tributato una cerimonia d'addio, per ringraziarlo della dedizione alla causa. E proprio in Francia dovrebbe essere il suo futuro. “Vorrei aprire un'attività in Francia – ha confermato – ma il mondo del rugby mi ha dato tanto e più avanti non mi spiacerebbe tornare a farne parte in un nuovo ruolo”.
G.F
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