Sci. Ancora un’amarezza per Giuliano Razzoli. La sua gara si chiude dopo la prima manche
Wengen amara per Giuliano Razzoli. Sull’amata pista elvetica dove in carriera ha conquistato due podi, l’ultimo a gennaio 2022 dopo...
Wengen amara per Giuliano Razzoli. Sull’amata pista elvetica dove in carriera ha conquistato due podi, l’ultimo a gennaio 2022 dopo sei anni di digiuno, il campione del nostro appennino non è riuscito ad approdare alla seconda manche, chiudendo la prima in 57.18 (36ª posizione) a oltre tre secondi e mezzo dal miglior tempo.
Non che ci si potesse, peraltro, fare chissà quali illusioni in merito alla prestazione del "Razzo", che ha rimesso gli sci ai piedi giusto giovedì, dopo oltre dieci giorni di stop a causa di una forte contusione alle vertebre sacrali rimediata dopo una caduta in allenamento. Per giunta, in precedenza, lo sciatore reggiano aveva dovuto convivere con una fastidiosa influenza.
Morale della favola: di fatto lo slalomista azzurro non si allena a pieno regime da almeno un mese. Sicchè, ieri a Wengen, ha sciato soprattutto per riprendere confidenza con il ritmo gara. E da questo punto di vista non è andata malissimo, perché Razzoli, da un punto di vista stilistico, è sceso anche bene, commettendo pochissimi errori. Non vi era però il giusto timing con i paletti, in diversi punti del tracciato, e alla fine ha pesato pure la stanchezza. La prima occasione per rifarsi, confidando che gli acciacchi non lo tormentino, sarà, per il "Razzo", domenica prossima, a Kitzbuhel.
Quasi subito bissato dalla "Night-Race" di Schladming, mercoledi 24. Se questa settimana potrà allenarsi con continuità, Razzoli potrà provare a dire la sua.
g.g.
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