Torna in Serie A1 da fischietto. Sala domenica arbitra un derby
Eugenio è stato per 20 anni giocatore dell’Hockey Correggio, poi la nuova sfida. "Punto ai mondiali"

Eugenio Sala, 27 anni, correggese, domenica farà l’esordio in Serie A1
Dalla Serie A... alla Serie A, ma con maglia differente e senza numero. Non è hockey mercato, è che Eugenio Sala, 27enne correggese, cinque anni fa appese i pattini al chiodo dopo aver giocato oltre vent’anni nell’Hockey Correggio (dalle giovanili sino all’A1), per intraprendere la carriera di arbitro.
E domenica esordirà nella massima serie nel derby Montebello-Trissino. "Sì, magari questo è curioso, ma io a fine 2020 non ne potevo più. La mia settimana prevedeva hockey tutti i giorni, in più stavo laureandomi in Scienze Motorie. Poi arrivò il Covid e decisi che avrei chiuso lì".
E poi cosa è successo?
"Le passioni non si cancellano e ho ripreso a guardare qualche partita su Youtube, di A1, A2 e pure dei campionati spagnoli e portoghesi. E mi son detto che, magari tornare in ruolo diverso si poteva fare. Ho chiesto informazioni, a fine marzo 2023 ho diretto la prima partita giovanile, poi in B, A2 e ora ho la prima convocazione in A1. Diciamo che non partivo a digiuno di hockey, anche se credo che nessun giocatore abbia mai letto tutto il regolamento".
Lei tra l’altro non andava sempre d’accordissimo con gli arbitri…
"Vero, a volte non mi sono comportato bene, ma si può sempre cambiare".
Arbitra anche per i soldi?
"Ah – ride Sala – proprio no. Sinceramente non so nemmeno quanto sia il gettone in A1, ma non credo arrivi a 100 euro a partita. Poi c’è il rimborso spese: Reggio è fortunata perché in meno di due ore sei in tutte le piazze principali di hockey su pista, tra Piemonte, Lombardia, Veneto, la stessa Emilia e la Toscana e le trasferte lunghe sono poche".
Si allena molto?
"Diciamo che mi alleno per mestiere, poi faccio anche un allenamento settimanale di resistenza. E una partita me la guardo tutti i giorni".
La difficoltà principale dell’arbitraggio?
"Valutare se la palla supera i 150 centimetri d’altezza (è azione fallosa, ndr) a occhio è praticamente impossibile e si fa quello che si può".
Aveva una scaletta di obiettivi?
"Onestamente sì: provare ad arbitrare, ad arrivare in Serie A1, magari a diventare internazionale sperando un giorno di arbitrare un campionato del mondo". Niente male, così potrebbe rinverdire i fasti di grandi arbitri reggiani del passato, come Mantovi, De Pietri, Bertani, Morelli, Vergalli, oltre ai più recenti Rustichelli, Umiltà, Salsi, Simonini e il correggese Davoli.
"Ai mondiali di Novara sono andato come volontario al tavolo e credo di aver imparato tantissimo dai colleghi, soprattutto quelli iberici. Così ho adottato un motto di un arbitro spagnolo che mi ha detto che per arbitrare bene devi avere il cuore caldo e la testa fredda. E io ci provo".
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