Un razzo chiamato Kyereme È record dopo 20 anni

Questa volta ’salta’ davvero un nome grosso della velocità reggiana: Michael Dwabena Kyereme, atleta 25enne di origini ghanesi che vive a Correggio dal 2008, ha migliorato il record provinciale dei 100 metri piani che apparteneva a Stefano Anceschi.

A Brescia, nel corso del 3° Meeting della Leonessa e prima che si scatenasse un violentissimo acquazzone, Kyereme ha corso in 10’’46, 3100 meglio del precedente record di Anceschi che datava 2 giugno 2003, sulla pista di Donnaz, in Valle d’Aosta. Poi in realtà Anceschi si migliorò ancora sino a correre in 10’’37, ma lo fece con la casacca delle Fiamme Gialle che hanno sede a Roma e dunque senza validità per i record provinciali. Stesso discorso per Alexandru Zlatan che fece meglio più volte, ma con la maglia della Fratellanza Modena.

"E’ stata davvero una bella gara – dice Michael – in batteria sono rimasto appena sul blocco e ho chiuso in 10’’54, ma ero convinto di poter far meglio. La finale è stata quasi perfetta, bene dai blocchi e sul lanciato, in una gara comunque tosta perché ha vinto Andrea Federici in 10’’43. Alle mie spalle è arrivato invece Andrea Colombo in 10’’51’’, io comunque ho spinto fino all’ultimo centimetro".

Punto d’arrivo?

"No, punto di partenza: a breve disputo i societari e ho già il minimo per il Challenge di Modena dei primi di luglio, dove si assegnano i 16 posti per i campionati italiani. Lì andrò ancora più forte, perché credo di aver tanto margine".

Tra l’altro lavorando a part time non dev’essere facile…

"Sì, faccio lo sponsor di me stesso, lavoro al pomeriggio per potermi allenare la mattina. Ma a fine anno proverò con l’atletica full time e vediamo cosa succederà nel 2024. Giusto per capire, assieme al mio tecnico Nicola Bigliardi, quali possano essere i miei limiti".

Ha battuto Anceschi, un mito dell’atletica reggiana? Quando lui faceva il record, lei aveva 6 anni ed era pure in Ghana.

"Sì lo conosco, sette anni fa o giù di lì ci ho pure gareggiato contro; io ero giovane, lui verso fine carriera, peccato quegli infortuni".

Claudio Lavaggi