Una serata speciale con le “stelle“ lombarde. Berra, Amodeo, Liverani e Simone. Lezioni di vita dei nostri fenomeni
All’evento organizzato dal Panathlon di Milano racconti di sport e coraggio. E straordinarie medaglie .
"Siamo qui per parlarvi di come si fa ad essere normali semplicemente perche noi non vogliamo essere speciali. Desideriamo andare oltre gli ostacoli che abbiamo affrontato nella nostra vita, vedere che siamo comunque fortunati e per questo desiderosi di apprezzare quel che abbiamo. Si fa presto a valutare una cosa negativa, noi abbiamo capito che il più delle volte il bicchiere è invece mezzo pieno". Una vera e propria lezione di vita quella di Alessia Berra, che insieme ad altri atleti paralimpici lombardi ha partecipato alla conviviale organizzata dal Panathlon di Milano allo Sporting Club di Segrate. Tre ore dense di emozioni e ricordi, dove sono emersi i veri valori e l’umanità degli atleti che hanno aperto il proprio intimo scrigno dei segreti. Con pudore e tanti sorrisi.
A coinvolgere gli ospiti un altro ex atleta paralimpico, Alessio Tavecchio (partecipò ai Giochi di Barcellona 1992) promotore dell’evento con Filippo Grassia e il presidente Simonpaolo Buongiardino. Insieme alla nuotatrice di origine brianzola Berra, ipovedente e vincitrice della medaglia d’argento nei 100 farfalla femminile alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, c’erano il 34enne milanese Andrea Liverani, bronzo anche lui ai Giochi paralimpici estivi di Tokyo, nella specialità fucile ad aria compressa 10 metri in piedi, il 23enne nuotatore Alberto Amodeo (nato a Magenta) oro olimpico nel 400 stile libero a Parigi 2024 e il plurimedagliato Simone Barlaam.
Berra ha scoperto il mondo paralimpico a 20 anni e a Parigi (terza partecipazione ai Giochi) e sperava di ripetere i risultati di Tokyo: "E invece quest anno ho sentito molta pressione, è arrivata la medaglia di legno nei 100 rana e torno a mani vuote". Rimpianti sì, ma anche grandi emozioni: "Dopo le Olimpiadi “silenziose“ del lockdown, l’ultima esperienza è stata emozionante. E poi ho conosciuto Arian, una atleta francese che dagli spalti faceva il tifo per me... bellissimo".
La nuotatrice, come i suoi colleghi, indossa con orgoglio la divisa. Lei fa parte della polizia penitenziaria (Fiamme Azzurre), gli altri appartengono alle Fiamme Gialle o sono in Polizia. Come Liverani, dodicesimo nel tiro a segno con la carabina: "Per poco non sono entrato in finale ma resta un’esperienza unica". Andrea anni fa fu travolto da un camionista che faceva inversione, da allora è costretto alla carrozzina ma è comunque uno dei migliori tiratori al mondo. "Un collo da cui pendono le medaglie", lo definisce chi lo ha visto primeggiare ai Mondiali. "Cerco di raccontare la mia esperienza ai ragazzi nelle diocesi di Milano, un modo per insegnare i valori dello sport".
Quei valori in cui crede fortemente anche Amodeo: due ori a Parigi (e un bronzo) "completamente inattesi. Ero partito con aspettative alte ma la realta ha superato immaginazione. Avevo paura di bloccarmi per l’ansia prima delle gare ma il percorso fatto con la psicologa dello sport e il supporto della mia famiglia sono serviti per trasformare la tensione in carica". Alberto ha dimenticato i momenti bui, quella ruspa che a 12 anni gli tranciò una gamba: "Ora ricordo solo le parte piu divertenti della mia vita, perché ad un certo punto o trovi la forza o ti lasci andare...".
Giulio Mola
Continua a leggere tutte le notizie di sport su