UnipolSai, è l’anno zero. Vaglio si riprende la base. La Effe riparte dagli italiani

Baseball Si punta su Crepaldi, Bassani, Dobboletta, Agretti e Gamberini. Bissa può lasciare la presidenza, probabili sorprese nello staff tecnico.

di ALESSANDRO GALLO
28 dicembre 2024
Alessandro Vaglio, uno dei punti fermi della Fortitudo che verrà (Ferrini)

Alessandro Vaglio, uno dei punti fermi della Fortitudo che verrà (Ferrini)

Anno zero in casa Fortitudo Baseball. Che non significa abdicare al ruolo di grande protagonista del terze millennio – nessuno ha vinto quanto l’UnipolSai, tanto in campionato quanto in Europa –, ma prendere atto di una serie di cambiamenti. E ripartire di slancio e con fiducia, com’è nello stile della casa.

In questi giorni Daniele Frignani e Luca Baravelli (il segretario) sono di casa al Falchi, per studiare e capire come sarà la nuova stagione. Anche perché, non dimentichiamolo, la Fibs ha pure un nuovo presidente, Marco Mazzieri. E l’ex ct azzurro, divenuto nel frattempo massimo dirigente del batti e corri, vorrà dare, giustamente, la sua impronta.

La prima scelta è un ritorno all’antico: non più tre partite sulla distanza dei sette inning. Ma due match con le canoniche nove riprese. Nel weekend una partita in casa e una fuori: con il Falchi, quindi, che avrà una gara ogni settimana. Poi cambia, leggermente, la geografia del massimo campionato. Insieme con Fortitudo, Parma e San Marino, ci saranno le due di Grosseto, Macerata, Nettuno e Reggio Emilia.

Altre novità? L’impressione è che presto scatteranno una serie di annunci in casa Fortitudo. A cominciare dalla presidenza. Pierluigi Bissa aveva raccolto il testimone da Stefano Michelini, ma l’avvocato, che ha pure giocato in Fortitudo è diventato nel frattempo vice presidente federale. Per evitare incompatibilità, Bissa sembra destinato a uscire con un ruolo, quello della presidenza, che dovrà essere coperto.

Le certezze, intese come presenze, al momento attuale sono tre: Fabio Betto che ha smesso i panni di pitching coach per diventare manager a tempo pieno. Daniele Frignani, il manager delle ultime nove stagioni, che occuperà la casella di direttore sportivo. E Juan Carlos Infante, un ritorno, che farà parte dello staff tecnico.

Settore, questo, che potrebbe riservare ulteriori sorprese dal momento che la casellina dell’allenatore dei lanciatori non è ancora stata occupata.

E la squadra? Beh, la Fortitudo storicamente ha sempre basato la proprio forza sul gruppo degli italiani: E saranno ancora i ragazzi di casa nostra a fare la voce grossa. Il nome più importante è quello di Alessandro Vaglio. Ale ha finito di scontare una squalifica a ridosso dei playoff. In questi anni ha continuato a lavorare da solo, senza perdere contatto con gli amici. A 35 anni è nel pieno della maturità e dovrà solo togliersi un po’ di ruggine di dosso, per dimostrare di essere sempre uno dei migliori giocatori italiani.

E gli altri? Ci sarà Lorenzo Dobboletta che in queste stagioni ha ricoperto sia il ruolo di esterno sia quello di capitano. Poi i ragazzi cresciuti in casa, come Samuele Gamberini e Filippo Agretti. Ovvia conferma dei due lanciatori che hanno fatto le fortune dell’UnipolSai in tutti questi anni, ovvero Pippo Crepaldi e Alex Bassani.

E in attesa di capire quali saranno gli stranieri – ci saranno tre visti, con due da poter schierare in campo contemporaneamente – ecco che la Fortitudo deve capire quale sarà il futuro di Ricardo Segundo Paolini.

L’interno piace sia a Parma (dove ha già giocato) sia a San Marino. Ma nei prossimi giorni dovrebbero iniziare i dialoghi. Anno zero in Fortitudo (che non dimentichiamolo ha salutato anche Christian Mura, il diesse di tante vittorie): difficile pronosticare un titolo. Ma l’UnipolSai, per sua natura, vuole essere protagonista. A Fabio Betto e ai suoi ragazzi il compito di confermarsi.

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