UnipolSai, è l’anno zero. Vaglio si riprende la base. La Effe riparte dagli italiani
Baseball Si punta su Crepaldi, Bassani, Dobboletta, Agretti e Gamberini. Bissa può lasciare la presidenza, probabili sorprese nello staff tecnico.
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Alessandro Vaglio, uno dei punti fermi della Fortitudo che verrà (Ferrini)
Anno zero in casa Fortitudo Baseball. Che non significa abdicare al ruolo di grande protagonista del terze millennio – nessuno ha vinto quanto l’UnipolSai, tanto in campionato quanto in Europa –, ma prendere atto di una serie di cambiamenti. E ripartire di slancio e con fiducia, com’è nello stile della casa.
In questi giorni Daniele Frignani e Luca Baravelli (il segretario) sono di casa al Falchi, per studiare e capire come sarà la nuova stagione. Anche perché, non dimentichiamolo, la Fibs ha pure un nuovo presidente, Marco Mazzieri. E l’ex ct azzurro, divenuto nel frattempo massimo dirigente del batti e corri, vorrà dare, giustamente, la sua impronta.
La prima scelta è un ritorno all’antico: non più tre partite sulla distanza dei sette inning. Ma due match con le canoniche nove riprese. Nel weekend una partita in casa e una fuori: con il Falchi, quindi, che avrà una gara ogni settimana. Poi cambia, leggermente, la geografia del massimo campionato. Insieme con Fortitudo, Parma e San Marino, ci saranno le due di Grosseto, Macerata, Nettuno e Reggio Emilia.
Altre novità? L’impressione è che presto scatteranno una serie di annunci in casa Fortitudo. A cominciare dalla presidenza. Pierluigi Bissa aveva raccolto il testimone da Stefano Michelini, ma l’avvocato, che ha pure giocato in Fortitudo è diventato nel frattempo vice presidente federale. Per evitare incompatibilità, Bissa sembra destinato a uscire con un ruolo, quello della presidenza, che dovrà essere coperto.
Le certezze, intese come presenze, al momento attuale sono tre: Fabio Betto che ha smesso i panni di pitching coach per diventare manager a tempo pieno. Daniele Frignani, il manager delle ultime nove stagioni, che occuperà la casella di direttore sportivo. E Juan Carlos Infante, un ritorno, che farà parte dello staff tecnico.
Settore, questo, che potrebbe riservare ulteriori sorprese dal momento che la casellina dell’allenatore dei lanciatori non è ancora stata occupata.
E la squadra? Beh, la Fortitudo storicamente ha sempre basato la proprio forza sul gruppo degli italiani: E saranno ancora i ragazzi di casa nostra a fare la voce grossa. Il nome più importante è quello di Alessandro Vaglio. Ale ha finito di scontare una squalifica a ridosso dei playoff. In questi anni ha continuato a lavorare da solo, senza perdere contatto con gli amici. A 35 anni è nel pieno della maturità e dovrà solo togliersi un po’ di ruggine di dosso, per dimostrare di essere sempre uno dei migliori giocatori italiani.
E gli altri? Ci sarà Lorenzo Dobboletta che in queste stagioni ha ricoperto sia il ruolo di esterno sia quello di capitano. Poi i ragazzi cresciuti in casa, come Samuele Gamberini e Filippo Agretti. Ovvia conferma dei due lanciatori che hanno fatto le fortune dell’UnipolSai in tutti questi anni, ovvero Pippo Crepaldi e Alex Bassani.
E in attesa di capire quali saranno gli stranieri – ci saranno tre visti, con due da poter schierare in campo contemporaneamente – ecco che la Fortitudo deve capire quale sarà il futuro di Ricardo Segundo Paolini.
L’interno piace sia a Parma (dove ha già giocato) sia a San Marino. Ma nei prossimi giorni dovrebbero iniziare i dialoghi. Anno zero in Fortitudo (che non dimentichiamolo ha salutato anche Christian Mura, il diesse di tante vittorie): difficile pronosticare un titolo. Ma l’UnipolSai, per sua natura, vuole essere protagonista. A Fabio Betto e ai suoi ragazzi il compito di confermarsi.
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