Atkins, il metronomo della Unahotels "Sono sincero: amo questa squadra"

Darion: "Presto avremo una chimica molto solida che ci porterà ottimi risultati. Abbiamo un bel mix di esperienza e talento"

di GABRIELE GALLO -
12 settembre 2023
Atkins, il metronomo della Unahotels   "Sono sincero: amo questa squadra"

Atkins, il metronomo della Unahotels "Sono sincero: amo questa squadra"

di Gabriele Gallo

In una squadra formata da diversi giocatori dotati di energia ed entusiasmo, a volte senza mezze misure (vedasi Bryante Weber capace sinora di sfornare giocate incredibili, canestri funambolici, ma anche palloni gettati al vento per troppa frenesia), Darion Atkins appare come il metronomo dell’Unahotels, quello capace di predicare, e talvolta infondere, calma al resto del quintetto quando viaggia sopra le righe.

Dote importantissima in determinati momenti di una partita, ma anche arma a doppio taglio se utilizzata in modo improprio. Nelle prime tre uscite stagionali inoltre, il centro del Maryland ha messo in mostra anche una buona solidità.

Atkins, l’amichevole con Brescia, prima squadra di Serie A affrontata in questo precampionato ha visto una netta sconfitta della squadra. Quali sono state le cause?

"Essendo stata per noi la prima amichevole contro una formazione di Serie A, tra l’altro di alto livello come Brescia, penso che sia stato fisiologico aver subito l’impatto con un livello di gioco più alto. Abbiamo giocato contro una squadra molto esperta e già collaudata, che ha mantenuto la pressione estremamente elevata per tutta la durata del match. Oltretutto la nostra squadra è totalmente nuova, mentre loro si conoscono già bene. La chiave della partita è stata la pressione difensiva e il fatto di non essere riusciti a velocizzare il nostro attacco".

In taluni momenti, quando la squadra in fase offensiva attaccava a ritmo forsennato, l’abbiamo vista predicare calma, invitare a un gioco più rallentato. Al di là del contesto della partita di sabato: da un punto di vista tecnico lei si sente realmente anche un po’ l’equilibratore del gioco offensivo, di poter dettare in alcune situazioni i tempi del gioco?

"Penso che aggiungere un po’ di trattamento di palla a supporto delle nostre guardie ed aiutare a dettare i ritmi dell’attacco siano cose che fanno parte delle mie caratteristiche e ritengo anche che, nella metà campo offensiva, sia un ruolo in cui mi trovo a mio agio. In generale però sono un giocatore che si adatta sempre alle diverse situazioni e cerca di trovare il modo per essere utile alla squadra. Gioco nel modo in cui porto dividendi positivi alla squadra, non a me stesso".

Ripensando a team della Pallacanestro Reggiana del passato ove erano presenti molti giocatori statunitensi, è sempre stato importante, per la chimica del gruppo, che ci fosse anche una buona coesione e intesa tra gli Usa. La conoscenza con gli altri americani del team come procede? State trovando una buona intesa?

"Sarò sincero: amo la squadra che abbiamo costruito. Penso che presto avremo una chimica molto solida che valorizzerà quello che già abbiamo dimostrato di poter fare. Con gli altri ragazzi americani il rapporto è ottimo, sono fantastici, abbiamo un bel mix di esperienza e talento. Ma soprattutto, son tutti bravi ragazzi fuori dal campo, e anche questa è una cosa importante".

In questi giorni di allenamento su cosa vi state concentrando in particolare?

"Il lavoro settimanale è sempre su entrambi i lati del campo, quindi ci si allena sia su situazioni di attacco che difensive. Come tutte le cose della vita, i risultati arrivano solo dopo il giusto lavoro e con i tempi necessari, senza la necessità di bruciare le tappe. La pazienza è la virtù dei forti".

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