Avanti Forlì, ascolta la tua ‘voce’: "Atmosfera calda, obiettivo A1"

Bombardi, storico speaker del club, misura il polso all’Unieuro Arena e alla squadra: "Stagione super"

di GIANNI BONALI -
7 febbraio 2024
Avanti Forlì, ascolta la tua ‘voce’: "Atmosfera calda, obiettivo A1"

Avanti Forlì, ascolta la tua ‘voce’: "Atmosfera calda, obiettivo A1"

Francesco Bombardi è lo speaker ufficiale del basket forlivese da 41 anni. Ha iniziato ventenne e con la sua voce inconfondibile, quindi, ha raccontato le gesta della prima squadra cittadina non solo al Palafiera ma prima anche al Villa Romiti, nella buona e nella cattiva sorte: un legame duraturo e pieno di passione. Adesso ‘The Voice’ dà inizio nei match casalinghi al riscaldamento degli uomini di coach Martino e carica, dopo ogni canestro, i tifosi sulle tribune.

Bombardi, è finita la stagione regolare con Cinciarini e compagni in testa. Che clima si respira all’Unieuro Arena?

"La squadra sta facendo un campionato super e si è creata una bella atmosfera al palasport. Le vittorie aiutano, ma è stato fatto un ottimo lavoro per fidelizzare il pubblico. Gli appassionati sono caldi e la qualità dei giocatori è alta".

Diverse partite sono andate ai supplementari, ma Forlì ha chiuso imbattuta in casa. C’è stata una gara in cui ha pensato: "Questa la perdiamo"?

"Dopo il primo tempo con Udine, forse. Anche perché, a mio parere, i friulani erano i più forti del gruppo. E’ comunque andata bene grazie alla carica e all’energia messa sul parquet e tutte queste affermazioni ai tempi supplementari hanno contribuito a costruire consapevolezza nei propri mezzi".

Come giudica il roster rispetto a quello dell’anno scorso?

"E’ un gruppo diverso. Nell’altro Vincent Sanford era uno ‘scienziato’ così come Nathan Adrian. Xavier Johnson e Kadeem Allen sono più forti, più atletici e istintivi. Allen, per esempio, in A2, è immarcabile, anche se non è totalmente consapevole delle proprie qualità. E’ molto altruista, fa giocare i compagni, ma negli ultimi incontri ha anche risolto le partite con soluzioni individuali. Johnson è più estemporaneo, ma i 22 rimbalzi con Trieste dimostrano la sua capacità di essere decisivo".

Trova delle somiglianze tra Xavier Johnson e il Kenny Williams, genio e sregolatezza, che a metà anni ’90 portò Forlì nella categoria superiore?

"Direi di no, ma comunque Johnson è tanta roba".

Cosa ne pensa invece degli italiani?

"Un gruppo molto forte. Federico Zampini è destinato alla A1 per potenza e qualità, nonostante gli infortuni. Il capitano Daniele Cinciarini nei 15 minuti è incontenibile, mentre Todor Radonjic è cresciuto tecnicamente e Fabio Valentini è capace di soluzioni imprevedibili che indirizzano la partita. Davide Pascolo è di un altro livello, Luca Pollone una garanzia in difesa, mente Giacomo Zilli ha problemi fisici, ma è uno tosto e tiene duro nonostante le difficoltà".

Domenica inizia la fase a orologio con la sfida casalinga contro Rieti. Dove può arrivare Forlì a fine stagione?

"In questa fase è importante rimanere davanti alla Fortitudo, anche per evitare Trapani. L’obiettivo è la promozione in A1, magari con l’aiuto di un’operazione sul mercato: sta a noi provarci fino alla fine".

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