Barford ha convinto anche i più scettici: "Le critiche? I tifosi le fanno a fin di bene"
Jaylen: "Le mie caratteristiche? Sono uno tosto, aggressivo in campo e che dà tutto senza mollare mai. Un ’cagnaccio’, insomma"
Chi ha giocato a basket e conosce certe dinamiche di squadra aveva capito subito il senso tecnico dell’acquisto di Barford, mentre chi osserva le statistiche o si ferma agli esercizi di stile ha impiegato più tempo, ma adesso sono tutti d’accordo: Jaylen Barford è un ‘collante’ prezioso nel reparto esterni.
Difende duro, va forte a rimbalzo, si prende i tiri ‘scomodi’ e non fa capricci se per diverse azioni Winston e Smith monopolizzano i possessi. È lui stesso a dare la miglior descrizione delle proprie caratteristiche: "Sono un cagnaccio".
Barford, siete arrivati alla prima sosta stagionale con un bilancio di 8 vinte e 4 perse tra campionato e Bcl, dopo un inizio con alti e bassi avete trovato continuità: cos’è cambiato?
"Penso che la squadra nel complesso abbia trovato un buon ritmo, conosciamo sempre meglio i nostri ruoli e ci stiamo divertendo, stiamo bene insieme dentro e fuori dal campo. Speriamo di continuare con questa buona energia e di ottenere altre vittorie. Per quanto riguarda me, cerco di rimanere concentrato, mi assumo le mie responsabilità e provo a prendere decisioni e letture il più rapidamente possibile".
L’ultima vittoria con Venezia è stata un po’ il manifesto della vostra mentalità: una gara dura, non bella, in cui la difesa e la lucidità nei momenti decisivi hanno fatto la differenza. A tal proposito come le è venuto in mente di tirare (e realizzare…) quella tripla in volata?
"È stata davvero una grande vittoria che, soprattutto prima della pausa, fa proprio bene al morale. Sapevamo che sarebbe stata una partita dura e molto difensiva. Ora abbiamo una vera identità: giochiamo con grande intensità, difendiamo forte e lottiamo su ogni possesso. Il tiro negli ultimi secondi? Deriva tutto dalla ripetizione del gesto fino a renderlo automatico e dal cercare di vivere il più possibile con positività…Viviamo tutti per quei momenti decisivi".
All’inizio forse il pubblico non aveva capito il suo tipo di gioco, molto diverso da quello del suo predecessore Galloway, ma se dovesse usare due aggettivi per descrivere le sue migliori qualità, quali sarebbero?
"I tifosi mi trasmettono amore anche quando sono ‘severi’ con me, ma va bene così, so che lo fanno a fin di bene! Direi che le mie caratteristiche siano ben visibili: sono uno tosto e tenace, che dà tutto e scende in campo aggressivo e intenso senza mollare mai. Un ‘cagnaccio’ insomma (ride ndr)".
Aveva già avuto alcune esperienze nel campionato italiano, con Pesaro e Cremona, che però risalgono a quasi quattro anni fa, che Serie A ha ritrovato?
"Il campionato è sicuramente diventato più competitivo, dall’alto al basso. È anche il motivo per cui sono tornato: sapevo che il livello di competizione sarebbe stato alto e questo è molto stimolante".
Ha avuto tanti compagni di squadra importanti nella sua carriera: dove può arrivare Faye?
"Momo è fantastico, penso che abbia una chance reale di giocare in Nba. Ha un potenziale enorme e non è neanche vicino al suo massimo. Sono entusiasta di continuare a lavorare con lui e di aiutarlo il più possibile".
Come si trova a Reggio?
"La vita è buona, vivo vicino al centro, non sono un tipo difficile da accontentare, amo le cose semplici. Nel tempo libero mi piace passeggiare con la famiglia e mio figlio. Il cibo è ottimo, il gelato è il migliore al mondo!".
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