Basket Samuele Montano, carriera in ascesa. Sarà nel gruppo dei “fischietti“ di Serie B

Abbandonata la canotta da giocatore ha deciso di indossare quella da arbitro: "Mi ha spinto la curiosità di veder giocare da un’altra prospettiva" .

di ENRICO BALDINI -
5 luglio 2024
Basket Samuele Montano, carriera in ascesa. Sarà nel gruppo dei “fischietti“ di Serie B

Basket Samuele Montano, carriera in ascesa. Sarà nel gruppo dei “fischietti“ di Serie B

Samuele Montano, dalla stagione 24/25, sarà nel panel dei direttori di gara che arbitreranno le partite nella terza serie nazionale maschile (dopo la B, solo A2 e A1) e quelle nella seconda serie femminile (A2) di Basket. Un’enorme soddisfazione per il “fischietto“ pontremolese, che sale quindi di categoria dopo un percorso importante e concreto, dimostrando nel corso della stagione appena finita per passare a dirigere nel mondo del sottocanestro dei professionisti. Montano, 26 anni, ha iniziato a muovere i primi passi da giocatore nel Basket Pontremoli fino all’esordio in prima squadra nel campionato di Promozione; tolta la canotta da gioco per vestire quella grigia da arbitro ha inanellato nelle ultime stagioni sportive una serie di promozioni che lo hanno portato a raggiungere, come detto, la serie B nazionale.

Nel suo palmares vanta una partecipazione nella passata stagione alle finali nazionali a Roseto degli Abruzzi nella categoria Under 15 femminile e quest’anno a quelle Under 15 maschili ad Anagni.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera da “grigio“?

"Principalmente mi ha mosso la curiosità di vedere la pallacanestro da un altro punto di vista rispetto a quello di giocatore, quale ero. Al tempo stesso ero interessato a scoprire maggiormente il regolamento e riuscire a comprendere meglio alcune regole spesso mal interpretate". Quali sono le tue sensazioni e le emozioni che hai provato appena ricevuta l’ufficialità della promozione in serie B? "Adesso a distanza di giorni faccio fatica a dare un nome alle emozioni che sto provando. Sicuramente tanta gioia e commozione nel vedere ripagati tanti sacrifici e nel vedere prendere forma un sogno".

Ti senti di dover ringraziare qualcuno?

"Assolutamente sì. Questo percorso da soli non si può fare! Ringrazio tutti i formatori che si sono dedicati a me fornendomi i giusti input al momento giusto, in particolar modo ringrazio Martino Galasso e Andrea Bongiorni. Ma soprattutto ringrazio tutti coloro che durante questi otto anni hanno condiviso con me questa passione rendendola a dir poco spettacolare".

Un messaggio chee vorrebbe “lanciare“ ai giovani cestisti?

"Giocare in età giovanile è importante, bello e crea un forte legame con i compagni di squadra. Però intraprendere la strada “in grigio“ è un’alternativa valida e educativa che non preclude la possibilità di giocare. I due percorsi sono compatibili e si aiutano a vicenda. Conoscere il gioco permette all’arbitro di leggere situazioni e anticipare il problema, d’altra c’è il giocatore che ha piena conoscenza delle regole e può solo prendere decisioni ideali. Quindi cari giovani provateci!".

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