Caja fa le carte alla Unahotels. "Mi aspetto risultati medio alti. Ma tutto dipende dai nuovi acquisti»

L’ex coach biancorosso: "Se si inseriscono velocemente, i tifosi avranno belle soddisfazioni, se invece ci metteranno del tempo allora la squadra di Priftis dovrà far scendere l’asticella delle aspettative" .

di GABRIELE GALLO -
4 ottobre 2024
"Mi aspetto risultati medio alti. Ma tutto dipende dai nuovi acquisti"

L’ex coach biancorosso: "Se si inseriscono velocemente, i tifosi avranno belle soddisfazioni, se invece ci metteranno del tempo allora la squadra di Priftis dovrà far scendere l’asticella delle aspettative" .

Anche se momentaneamente è disoccupato, Attilio Caja resta uno dei "maghi" della panchina in seno al basket italiano.

In attesa di tornare sul parquet il tecnico pavese, reduce da una brillantissima annata dove ha condotto a un soffio dalla serie A la Fortitudo Bologna, resta sul pezzo: guardando tante partite, comprese quelle di Reggio. Che ha guidato per quasi due stagioni tra il 2021 e il 2022, portandola ai playoff e alla finale di Fiba Europe Cup.

Coach, come valuta le prime partite della Unahotels?

"Ho visto la gara di Coppa con il Rytas e devo dire che ha mostrato un buono spirito e un alto livello di aggressività difensiva. Mi hanno detto che alla prima di campionato non era andata proprio così, ma non credo l’ambiente debba preoccuparsi. Sono cose normali per il periodo". Quali sono state le chiavi, a suo parere, del successo biancorosso?

"Era lecito aspettarsi che fosse il gruppo degli italiani, più un fuoriclasse indiscusso come Smith, a trascinare la squadra e a darle efficienza e concretezza. Per creare la giusta alchimia coi nuovi arrivati, che non sono pochissimi, e gerarchie chiare serve tempo. Sicchè è normale che a tracciare la via siano giocatori che già conoscono l’ambiente e il sistema del coach. I nuovi devono ovviamente capire il prima possibile come essere utili alla squadra. In questo senso Cassius Winston ha già dato ottimi segnali, con le giocate nel finale del match".

Oltre alla garanzia Smith contro Vilnius, ma anche con Trento, pur limitato dai falli, Momo Faye ha impressionato…

"In Champions League è stato dominante sia in attacco che in difesa. Mostra già notevoli progressi rispetto alla stagione scorsa. E’ l’ennesima conferma della lungimirante scelta di puntare su di lui della proprietà e del mio amico Coldebella".

Possiamo già considerarlo tra i migliori centri della Lba?

"Se mettiamo insieme le qualità offensive e difensive, sì. Poi c’è chi è più costante e produttivo di lui in attacco, ma in retroguardia è un lungo di livello assoluto".

Al di là di queste prime situazioni che opinione ha della squadra biancorossa?

"Sono stati presi giocatori con potenzialità. Il gruppo ha margini di crescita, ma i tifosi non devono fare confronti con la squadra dell’anno scorso. Il fatto che Galloway, nonostante la volontà di confermarlo, abbia scelto altrimenti, analogamente a Black, ha un po’ condizionato il mercato. Ma è una squadra che può fare una buona stagione".

Quanto buona?

"Dipende da quanto ci metteranno i nuovi acquisti a inserirsi appieno. Se succederà abbastanza presto, ci si può aspettare risultati medio alti, se ci vorrà troppo tempo dovrà scendere anche l’asticella delle aspettative. La Serie A, da tempo, è molto equilibrata, quest’anno, in più, l’alto tasso tecnico delle due neopromosse spariglia le carte".

Coach Caja, una domanda personale: le manca allenare?

"Tantissimo, come si dice: sono nato pronto per andare in panchina. Al momento mi godo un po’ di riposo, assisto a tante partite dall’A2 alle Coppe europee e posso analizzare novità tattiche e giocatori senza stress e con serenità. Se arriveranno situazioni interessanti, le valuterò. Perché allenare è impegnativo, ma estremamente gratificante".

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