"Cento, uno step in più per la mia carriera"
Basket serie A2: Alessandro Sperduto, nuovo esterno della Sella, non ha dubbi: "Mio nonno Claudio Vandoni allenò qui in passato, volevo questa piazza".
"Cento, uno step in più per la mia carriera". E’ pronto a spiccare definitivamente il volo Alessandro Sperduto, una delle poche note liete nell’ultima annata storta di Agrigento, approdato in estate alla corte della Benedetto andando ad arricchire il reparto degli esterni. Entusiasmo e tanta voglia di confermarsi, non solo individualmente, ma portando un contributo al gruppo.
"L’impatto con squadra e società è stato bellissimo, in settimana sono arrivati i tifosi in palestra a salutarci e a darci il loro supporto con cori e fumogeni: è stato super, qualcosa che mai avevo vissuto – racconta l’esterno classe 2000 –. L’ambiente è perfetto e la città mi piace, ma non avevo dubbi, mio nonno me l’aveva detto…". E sì, perché Alessandro è nipote d’arte, suo nonno, Claudio Vandoni, ha allenato a lungo in Italia, incrociando la sua strada con quella della Benedetto nella stagione 91-92. "Me ne ha sempre parlato bene di quella stagione e di questa piazza, che ha grande tradizione per il basket, è felice per questa mia nuova avventura".
Ad Alessandro toccherà invece scrivere il presente con questi colori, prendendo il meglio dalle esperienze precedenti e cercando di non commettere gli stessi errori. "E’ una cosa che mi sono promesso di fare, anche se chiaramente non sarà facile: a fine stagione sarò contento solo se sia io che il gruppo avremo raggiunto i nostri traguardi. Il rammarico per come è andata l’ultima annata rimane, anche se per certi versi è stata un’esperienza formativa. Che tipo di giocatore sono? Mi piace definirmi uno fuori dalle righe, che dà tutto e che ha voglia di sbattersi, in attacco e in difesa". E farlo alla Baltur Arena, con la spinta dei suoi nuovi tifosi, sarà ancora più facile. "Non vedo l’ora, ho vissuto l’atmosfera del palazzo nella poule salvezza ed è stato elettrizzante. La squadra c’è, abbiamo fatto subito gruppo e abbiamo in testa un unico obbiettivo, quello di salvarci, magari il prima possibile".
Giovanni Poggi
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