Davis, il ’giramondo’ del parquet: "Cento, saremo la rivelazione"

Basket serie A2, il lungo americano ha giocato a lungo in Europa, Giappone e Messico: "Ora volevo l’Italia"

11 settembre 2024
Davis, il ’giramondo’ del parquet: "Cento, saremo la rivelazione"

Stacy Davis, qui in un confronto con il capitano Carlos Delfino (Foto Bp)

"Si adatterà rapidamente, sarà una delle sorprese del campionato". Così Terry Henderson, qualche giorno fa sulle nostre pagine, nel descrivere Stacy Davis, l’ala forte che ha occupato lo slot lasciato libero da Nique Archie, che in estate ha fatto le valige e salutato dopo due stagioni la Benedetto. Un giocatore tutto da scoprire il nativo di San Diego, 30 anni il prossimo 11 ottobre, leggenda del suo college di appartenenza, Pepperdine, dove è leader di sempre per punti segnati e nella top 3 dei rimbalzisti, nominato per tre stagioni consecutive nel miglior quintetto della West Coast Conference.

Quattro atipico, abile nell’attaccare dal palleggio, Davis sarà un esordiente assoluto nel nostro campionato, dopo aver girato il mondo: Francia, Polonia, Ungheria, Finlandia, Slovacchia, Messico e Giappone. Nel paese nipponico, la sua ultima esperienza in ordine cronologico, agli Albirex di Niigata, A2 giapponese: 38 partite giocate, con una media di 24.7 punti, 7.6 rimbalzi e 3.7 assist.

Davis, mancava solo l’Italia nel suo mappamondo cestistico.

"Proprio così. Sono felicissimo di giocare nel vostro paese, era un mio desiderio da tempo ed è stato esaudito. Poi l’impatto con l’Italia e con la città di Cento è stato super".

America, Europa, Asia: quale esperienza gli è rimasta maggiormente dentro?

"In tutte quante ho cercato di prendere il meglio, ma devo dire che mi sono sempre divertito e non ho mai avuto problemi. Ho amato la gente e la cultura di tutti i posti in cui ho giocato, così come ho amato girare il mondo grazie al basket. Ad oggi le mie tappe preferite sono state Francia e Ungheria, dopo l’Italia, ovviamente…".

Un aggettivo per descriversi in campo e come giocatore.

"Versatile, credo sia quello giusto. Sono il tipo di giocatore che sa fare un po’ di tutto: difendere, tirare, portare palla e andare a rimbalzo".

Cosa si aspetta da questa stagione a Cento?

"Innanzitutto sono grato alla società e alla dirigenza per avermi dato questa importante opportunità e naturalmente, come tutti, non vedo l’ora di scendere sul parquet. Siamo un gruppo giovane, ma non partiremo come sfavoriti, anzi, mi aspetto di lottare e di competere contro ogni avversario: saremo noi la sorpresa del campionato".

Henderson ha parlato solo bene di lei: ricambia?

"Terry è il numero uno. Fin da subito c’è stato grande feeling tra noi, dal giorno che siamo arrivati passiamo tanto tempo insieme. Mi ha parlato dell’Italia e del campionato, che lui conosce bene avendoci giocato per due stagioni. Ci troviamo davvero bene".

Il suo idolo?

"Beh, senza dubbio dico Lebron James".

Giovanni Poggi

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