È un déjà vu: in Coppa c’è subito la Virtus
La squadra di coach Priftis ai quarti della Final Eight di febbraio trovano i bolognesi appena sconfitti in campionato. Se i biancorossi dovessero ripetere l’impresa di domenica, troverebbero Brescia di Della Valle o Napoli di Dalla Salda.
Un sogno chiamato Final Eight. È quello che si è regalato la Pallacanestro Reggiana che dopo aver staccato il pass già dieci giorni fa con la vittoria su Sassari, domenica ha superato anche la Virtus Bologna concludendo così il girone d’andata al sesto posto in classifica. Un piazzamento che, ironia della sorta, gli assegnerà proprio la Segafredo anche al primo turno di Coppa Italia. Il tabellone è infatti il seguente: da una parte le sfide tra Venezia (1) e Pistoia (8) e tra Milano (4) e Trento (5); dall’altra invece Virtus (3) contro Reggio (6) e Brescia (2) contro Napoli (7). Se i biancorossi dovessero quindi ripetere l’impresa di domenica, sconfiggendo ancora una volta Polonara e compagni, troverebbero sulla propria strada uno tra Amedeo Della Valle e Jacob Pullen. In caso di Napoli ci sarebbe anche la sfida con Dalla Salda. Diciamo che la strada sembra essere piuttosto in salita, ma storicamente le Final Eight regalano delle sorprese memorabili. Anzi, è proprio l’essenza stessa della competizione a renderla per certi versi magica. Per averne conferma basta sfogliare l’albo d’oro. Tra le imprese più clamorose c’è sicuramente quella dell’Auxilium Torino (vincente nel 2018), ma non vanno dimenticate nemmeno quelle di Cremona (2019) o della stessa Brescia, nell’ultima edizione. Ancora prima la Scandone Avellino, nel 2008. Anche la Pallacanestro Reggiana in passato ha sfiorato l’impresa: accadde nel febbraio del 2005, con Fabrizio Frates in panchina e quel computer umano di nome Kiwane Garris in campo. L’allora Bipop-Carire sconfisse prima Milano e poi Roma, perdendo la finalissima contro Treviso di Massimo Bulleri (eletto poi Mvp della manifestazione). Anche nel febbraio del 2017, a dire il vero, si sfiorò il colpo grosso perché la Grissin Bon sembrava lanciata verso la vittoria contro Milano (era la semifinale) ma poi un Needham poco ispirato fu preferito a un De Nicolao stellare e l’Olimpia vinse in rimonta, aggiudicandosi poi la finale contro una Sassari ben più morbida di quella scudettata. L’impressione è che se Menetti and company avessero superato l’ostacolo Armani, l’ultimo atto sarebbe stato una sorta di formalità. O quasi. In ogni caso, la sostanza è che nel panorama del basket italiano la Coppa Italia resta la manifestazione più ‘a portata’ delle outsider, ovvero di quelle squadre in grado di sovvertire i pronostici. Per capire se ci sarà la possibilità di scrivere una pagina storica basterà aspettare poco più di un mese: la kermesse si terrà infatti dal 14 al 18 febbraio al PalaAlpitour di Torino. Mercoledì 14 e giovedì 15 ci saranno i quarti, sabato 17 le semifinali e domenica 18 la finalissima.
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