Fantoni, aria di derby: "A Cento sarà battaglia"

L’ex capitano del Kleb ha riportato in A2 la ’sua’ Livorno: "Abbiamo 2mila abbonati e vogliamo salvarci, partendo bene contro la Sella"

di Redazione Sport
23 settembre 2024
Tommaso Fantoni, qui con A.J. Pacher, dopo il derby vinto a Cento dalla sua Top Secret. nel 2022 (Foto Bp)

Tommaso Fantoni, qui con A.J. Pacher, dopo il derby vinto a Cento dalla sua Top Secret. nel 2022 (Foto Bp)

A distanza di trent’anni dall’ultima apparizione in A2, la gloriosa Libertas Livorno domenica prossima sarà la prima avversaria della Sella Cento all’esordio in campionato. Una sfida dal pronostico incerto, tra due squadre che sulla carta dovranno lottare per conquistarsi la salvezza: uno dei giocatori più attesi sarà sicuramente Tommaso Fantoni, capitano del Kleb per cinque anni e tra le figure più amate dai tifosi ferraresi nel recente passato. Per lui, livornese doc, riportare la Libertas in A2 era un sogno nel cassetto: ora, toccherà spingerla a restarci dopo più di trent’anni di assenza. Tommaso, immaginiamo l’entusiasmo che si respira in città…

"Proprio così, siamo quasi a 2mila abbonamenti, e la gente non vede l’ora che la stagione cominci. Quando sono tornato a Livorno il progetto era quello di riportare la squadra in A2, ma ovviamente c’è voluta una grande cavalcata per coronare il nostro sogno. L’anno scorso avevamo una grande fame, abbiamo vinto il derby con la Pielle di quaranta, e lì abbiamo capito che potevamo farcela".

Ai playoff però non è stata una passeggiata.

"Vero, il primo turno con Faenza è stato molto complicato e si è deciso a gara 5, poi abbiamo fatto un po’ meno fatica in semifinale con Jesi, e l’ultimo atto contro Roseto è stata una battaglia che si è giocata davanti a bellissime cornici di pubblico da ambo le parti".

L’obiettivo in A2 realisticamente quale può essere?

"Il desiderio è quello di salvarsi il prima possibile e provare poi a togliersi qualche soddisfazione nelle partite per noi un po’ più proibitive. C’è una forbice abbastanza ampia tra 5-6 squadre e tutte le altre, tanti giocatori sono scesi dalla Serie A: noi abbiamo un assetto più verso i piccoli, la società ha scelto di puntare su due americani negli spot di play e guardia, e dalla panchina abbiamo Filloy che può garantirci qualità ed esperienza".

Come ha preso l’arrivo di Banks?

"E’ un giocatore che ho sempre ammirato, mi è sempre stato detto che fosse un grande professionista. Non immaginavo che la società puntasse così in alto, lui ha accettato con grande voglia: il contatto con coach De Raffaele, anche lui livornese, credo ci abbia spianato la strada. E’ un giocatore che si infiamma facilmente in piazze così numerose e appassionate come la nostra".

Domenica esordirete a Cento, che partita si aspetta?

"E’ vero che la Sella ha ridimensionato ma conosco la piazza e so cosa aspettarmi in quel palazzetto. Non sarà facile, ma anche noi saremo sospinti dai nostri tifosi, che ritroveranno la Serie A dopo trent’anni. Siamo affamati, abbiamo tanta voglia".

Chiudiamo con Ferrara: l’anno scorso non è arrivata la promozione, ma in città si respira un grande entusiasmo.

"Un pezzo di cuore è ferrarese, sia mio che della mia famiglia: c’è un cordone ombelicale invisibile che tuttora mi tiene legato a Ferrara. Sono felice di vedere che è tornato l’entusiasmo, un numero così alto di abbonamenti probabilmente non si raggiungeva neppure in A2. Ferrara è una piazza stupenda dove fare pallacanestro, penso che la nuova società stia facendo le cose nel modo giusto, un passo alla volta senza rischiare poi di trovarsi in difficoltà".

Jacopo Cavallini

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