Forlì attende il giudice sportivo su Johnson. Ma si fa forte della risposta in emergenza
Il lungo americano rischia due giornate di squalifica: Agrigento e Urania Milano. Domenica è riemersa la grande compattezza del gruppo
Mentre il caso dell’espulsione di Xavier Johnson, con possibile squalifica, è al vaglio del Giudice sportivo, in casa Unieuro ci si gode la vittoria casalinga contro la Sebastiani Rieti: forza e compattezza erano qualità dei biancorossi già note, ma sono risaltate in un contesto molto difficile.
Probabilmente oggi, o al più tardi domatina, si conoscerà il destino di Johnson espulso a metà del terzo quarto. La sua sorte dipenderà da quello che hanno scritto a fine gara sul loro referto i tre arbitri Marco Attard (fratello del fischietto internazionale Manuel), Duccio Maschio e soprattutto Sebastiano Tarascio, il terzo arbitro che ha materialmente espulso Johnson: questo per ora la Pallacanestro 2.015 non può saperlo.
Le tre possibilità che si pongono di fronte all’ala mancina sono tre: un assoluto nulla di fatto con una semplice deplorazione, obiettivamente ipotesi difficile; squalifica per una giornata, commutabile in sanzione pecuniaria; oppure due giornate di squalifica (difficile che siano di più; significherebbe saltare Agrigento e Urania Milano). In quest’ultimo caso la società potrebbe fare ricorso per veder ridotta a una la giornata di squalifica: qualora così fosse, potrebbe pagare e avere in campo il giocatore domenica in Sicilia. Johnson, comprensibilmente arrabbiato e deluso, ha avuto un alterco anche nei confronti del general manager forlivese Renato Pasquali che nel tunnel che porta agli spogliatoi cercava di calmarlo e di farlo ragionare. Ma a fine gara – assicurano fonti societarie – tutto era tornato calmo e tranquillo: non ci sarebbero complicazioni da un punto di vista disciplinare.
In quel momento il punteggio era 49-50. Jazz Johnson ha segnato due liberi su tre per il 49-52 prima di uscire dalla gara per essersi visto fischiare il quarto fallo più tecnico (estremamente generoso). Poco dopo, comunque, Spanghero ha segnato il 51-54 a 3’54’’ dalla fine del terzo quarto. Qui però, quando pochi se lo sarebbero aspettato, trascinata dal tifo del Palafiera e da una sicurezza mentale che ha pochi eguali nel campionato, Forlì ha iniziato il suo show.
In poco più di sette minuti fra la fine del terzo periodo e i primi 3’34’’ del quarto, l’Unieuro ha infiocchettato un parziale di 25-6 che l’ha portata avanti al massimo vantaggio, da -3 a +16 (76-60). Un break a cui hanno contribuito Pascolo e Zampini con 2 punti a testa, Radonjic con 8 ma soprattutto un sontuoso Cinciarini che ne ha messi ben 13. In questo lasso di tempo Forlì ha tirato con 3/4 da due, con 5/7 da tre (quindi 8/11 in totale su azione) e con 4/5 dalla lunetta. Ma soprattutto ha emanato e regalato la consapevolezza che la partita non l’avrebbe persa.
All’uscita di Johnson, i cinque forlivesi in campo si sono riuniti nel classico ‘huddle’. Nessuno sa cosa si siano detti, ma di certo sono usciti con una sicurezza e una conoscenza di quello che sarebbe accaduto quasi impressionanti. Anche in una gara contro una rivale temibile e alquanto scorbutica come Rieti, anche senza Valentini (parte preziosa dell’ingranaggio tecnico-tattico romagnolo), anche senza uno Xavier Johnson perso in corsa quando era top scorer dei suoi.
Sul fronte della classifica, Forlì è rimasta in vetta, a +2 sulla Fortitudo, +6 sul duo Verona-Udine e addirittura ha allungato a +10 su Trieste. Verona proprio ieri sera ha battuto Treviglio 68-67: dopo aver toccato il +12 nel 3° quarto, la Tezenis è finita addirittura a -9 a 6’ dalla fine. Controbreak completato da due tiri liberi di Udom a 29” dalla fine.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su