Forlì, con Allen torna la maledizione infortuni. Quinto top player ko nel momento più caldo

Prima dell’ex Nba, fuori per incidenti e malanni nel finale di stagione altri elementi chiave come Melvin Johnson, Rush, Palumbo e Sanford

di STEFANO BENZONI -
23 aprile 2024
Forlì, con Allen torna la maledizione infortuni. Quinto top player ko nel momento più caldo

Forlì, con Allen torna la maledizione infortuni. Quinto top player ko nel momento più caldo

L’infortunio al tendine d’Achille della gamba sinistra occorso a Kadeem Allen all’inizio del terzo quarto della gara di domenica a Latina e su cui non si hanno ancora prognosi e previsioni certe, è stata una mazzata sul morale, sulla fiducia e sulle aspettative della formazione forlivese in vista dei playoff. Quello che abbatte e demoralizza società e tifosi biancorossi è che non si tratta certo del primo problema fisico che colpisce un giocatore forlivese alla vigilia o quasi dei playoff.

Allen è infatti il quinto elemento infortunato a un passo dalla fase calda della stagione negli ultimi cinque campionati disputati (la stagione 2019/20 non venne terminata causa Covid; altra decisione penalizzante soprattutto per Forlì che stava attraversando un grande momento di forma ed era in crescita). Una serie che se non porta alla mente il termine ‘maledizione’, oltrepassa di gran lunga la definizione di sfortuna. "La malasuerte non se alena", diceva nel suo italiano stentato l’allenatore del Milan Oscar Washington Tabarez chiamato a commentare alcune prestazioni negative dei rossoneri dovute a certe assenze, e va detto che non aveva tutti i torti.

C’è però un precedente significativo e parzialmente incoraggiante nel recente passato di giocatori forlivesi colpiti da infortuni al tendine d’Achille. Infatti nella stagione 2017/18 Dane Diliegro nella trasferta di Treviso del 22 ottobre si procurò una lesione proprio al tendine d’Achille. Beh il centro statunitense rientrò in squadra domenica 3 dicembre, vale a dire dopo cinque settimane dall’infortunio subito.

Ora, paragonando, ammesso sia possibile, i tempi di recupero, se Allen fosse disponibile a tornare in campo dopo cinque settimane vorrebbe dire che potrebbe rientrare – sempre che ci si arrivi – o per gara5 della semifinale programmata per mercoledì 29 maggio, oppure per gara1 di finale in calendario domenica 2 giugno. Una piccola speranza alla quale aggrapparsi, ammesso che il suo problema sia simile a quello di Diliegro.

Ma andiamo a cosa è successo nel recente passato forlivese a livello di perdite ad un passo dai playoff. Stagione 2018/19, quella contrassegnata dall’esonero di Giorgio Valli e dall’arrivo sulla panchina romagnola di Marcelo Nicola. Alla vigilia dell’ultima gara prima dei playoff, il derby contro Imola, Melvin Johnson in allenamento si procura uno strappo muscolare al gemello mediale del polpaccio destro. Johnson salta ovviamente la partita contro Imola e gara1 in terra laziale della serie contro Rieti. Rientra in gara2 dove gioca 14’ senza combinare granché nella sconfitta Unieuro che vale lo 0-2 nella serie. Rientra e gioca bene, seppur con un minutaggio limitato, nelle vittorie casalinghe di gara3 (11 punti con 3-4 da tre) e gara4 (13 punti con 3-5 da tre), mentre nella debacle di gara5 al PalaSojourner (-28, 95-67) segna solo 2 punti disputando 20 minuti con 0/3 al tiro.

Nella stagione 2020/21 a salutare la squadra per un problema alla schiena che non ha trovato mai soluzione durante l’ultima parte di stagione, è nientemeno che Erik Rush, l’elemento tatticamente più importante del roster. Disputa la sua ultima gara nella sconfitta dopo un tempo supplementare 80-76 a Tortona del 12 maggio, nella quale si sacrifica lottando e giocando 38 minuti, ma segnando solo 5 punti. Poi il dolore ha il sopravvento ed è costretto a fermarsi. La sua rinuncia arriva quando sono ancora aperti i termini per i tesseramenti e così a Forlì, dopo una serie di trattative che per svariati e sfortunati motivi non vanno a buon fine (Andrejs Grazulis e Donte Thomas), arriva il centro croato Ivica Radic, che però poco c’azzecca con gli equilibri tattici della squadra di coach Sandro Dell’Agnello.

L’anno successivo a cadere vittima dei colpi della sfortuna non è uno straniero ma un giocatore italiano comunque importante. Mattia Palumbo viene colpito da pubalgia a marzo e dopo essere sceso in campo nella gara interna contro Chiusi, decide di fermarsi. Salta le successive cinque gare (in trasferta contro la Stella Azzurra, in casa contro l’Eurobasket, a Nardò, in casa contro Ravenna e Trapani), prova a rientrare nella trasferta persa a Torino, ma a fine gara ammette che il suo problema persiste e quindi chiude la stagione saltando le successive due gare in casa contro Mantova e a Casale Monferrato e la serie playoff di quattro gare contro Cantù. Ciò significa che nel momento migliore della squadra Palumbo giocò una partita sulle ultime 12.

Lo scorso anno la sfortuna torna ad accanirsi sugli americani dell’Unieuro, e nello specifico su Vincent Sanford, che in gara1 della serie dei quarti contro Chiusi si deve fermare a metà del secondo quarto per un problema alla gamba destra. Saltò le ultime due partite della serie contro la formazione toscana, rientrò nelle tre gare della serie contro Verona e poi fu in campo anche nella finale contro la Vanoli Cremona, ma il suo rendimento risentì comunque di un problema muscolare che ne limitò, soprattutto mentalmente, il rendimento.

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