Forlì, domani il derby di Alberani: "Attenti all’entusiasmo di Avellino"

Il manager conosce entrambe le piazze. "Ai tifosi forlivesi dico di mettere grande amore, la stagione è dura"

di STEFANO BENZONI -
19 ottobre 2024
Forlì, domani il derby di Alberani: "Attenti all’entusiasmo di Avellino"

Il manager conosce entrambe le piazze. "Ai tifosi forlivesi dico di mettere grande amore, la stagione è dura"

Avellino-Forlì in programma domani è il suo derby. Il derby del cuore fra le due città che più hanno significato per lui. Forlì è quella dove è nato, cresciuto, dove vivono ancora i genitori e la sorella, dove ha iniziato nella Libertas e nella FulgorLibertas; mentre Avellino dove si è confermato come dirigente di alto livello, con due semifinali scudetto, tanti giocatori scoperti, la città di sua moglie e delle sue due bambine. Nicola Alberani, classe 1975, sta iniziando il quarto anno come general manager dello Strasburgo in serie A francese, ma segue entrambe le piazze a cui è legato.

Alberani, com’è la nuova Avellino?

"Non conosco la nuova proprietà ma molte delle persone che lavoravano con me sono rientrate, come il gm Antonello Nevola. La promozione l’anno passata non era nei programmi, ma in città e al palazzo c’è entusiasmo".

La squadra è partita molto bene.

"Non mi sorprende perché hanno mantenuto l’ossatura della squadra che ha vinto la B, allenatore compreso, con l’arrivo di Antonino Sabatino, un italiano di punta come Federico Mussini e due americani atipici ma forti".

Forlì ha 6 punti come Avellino, ma la piazza non è entusiasta...

"Bisogna che si capisca che quello che ha fatto Forlì nelle ultime due stagioni, dove ha vinto l’80% delle partite, è stato straordinario e difficilmente ripetibile. Quest’anno è un campionato complicatissimo con squadre come Cantù, Pesaro e Brindisi molto importanti che alla lunga si eleveranno sulle altre. Forlì, secondo me, è leggermente sotto quel livello".

Vede la promozione lontana?

"A fine stagione festeggerei se Forlì arrivasse sesta ed entrasse direttamente nei playoff senza lo spareggio del play-in".

Non è troppo severo?

"Da parte dei tifosi serve serenità, grande amore e soprattutto enorme consapevolezza che partite come quelle di Brindisi possono capitare, che se ne potranno perdere diverse perché il campionato è durissimo".

Il problema principale è rappresentato dai due americani? Lei ha avuto Harper proprio ad Avellino.

"Demonte è fortissimo ma gli manca avere a fianco e poter innescare una ‘prima punta’, che lui non è perché ha caratteristiche differenti da un Pullen o McGee, e si sapeva fin da subito perché non lo è mai stata. Quelle caratteristiche dovrebbe portarle proprio Shawn Dawson. Solo che Dawson è arrivato tardi, fuori condizione e ora è infortunato: finché non lo vedremo in forma non potremo dare un giudizio su di lui, su Harper e nemmeno sulla squadra. Harper fa giocare meglio tutti e succederà così anche con Dawson".

Dawson però non ha entusiasmato...

"Bisogna avere ancora un po’ di pazienza e dargli ancora il beneficio del dubbio. Riparliamone dopo averlo visto giocare 6-7 partite stando bene. La sua assenza ricade su tutti gli altri: senza Dawson Forlì in questo momento è una squadra zoppa, priva di un uomo determinante".

Domani per chi farà il tifo?

"Il mio cuore è diviso in due. Fra l’andata e il ritorno vorrei che vincesse sempre la squadra di casa. Domenica vedo una gara equilibrata con il fattore campo che potrà giocare un ruolo decisivo".

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