Forlì, è un caldo Natale al Flaminio. Il derby a Rimini vero esame da capolista

Ore 20.30: difficile trasferta contro coach Dell’Agnello, che è andato più volte vicino all’acuto. Prova già superata da altre big

di VALERIO RUSTIGNOLI -
23 dicembre 2023
Forlì, è un caldo Natale al Flaminio. Il derby a Rimini vero esame da capolista

Forlì, è un caldo Natale al Flaminio. Il derby a Rimini vero esame da capolista

C’è aria di derby per la capolista Unieuro: questa sera alle 20.30 i biancorossi saranno di scena al Flaminio, per affrontare una Rimini che cerca un successo pesante per provare a ribaltare l’inerzia di una stagione fin qui ben al di sotto delle aspettative. Nonostante lo spirito natalizio, per Forlì è importante non fare regali, per provare ad approfittare di eventuali risultati positivi dagli altri campi, anche se non sarà per nulla facile: il roster riminese non vale la classifica che ha e sarà un avversario decisamente scomodo, guidato da un Sandro Dell’Agnello che non disdegnerebbe di fare uno scherzetto alla sua ex squadra.

Dall’arrivo del tecnico livornese, che ha preso il posto di Mattia Ferrari a inizio novembre, la Rinascita Basket Rimini (Rbr) ha mostrato costanti progressi, vincendo sempre in casa (eccetto il -19 dell’esordio casalingo contro Trieste) e giocandosela praticamente alla pari sui campi di Udine, Bologna e Verona (unica tra le big, finora, sconfitta in Riviera). Insomma, la Rbr pare in decisa crescita, ma ancora cerca un successo pesante per certificare il cambio di rotta. E Forlì non deve dimenticare di aver sofferto le pene dell’inferno all’andata: vinse in rimonta nel primo dei suoi supplementari.

In estate il roster riminese era accreditato di una posizione a ridosso delle prime, dunque con l’obiettivo dei playoff, che ora la società vorrebbe raggiungere di rincorsa allontanandosi dalle zone calde. Il punto di forza della Rbr è sicuramente la coppia americana: Derrick Marks è un esterno solido e affidabile, forse non il go-to-guy atteso (gli è stato imputato qualche finale di partita), ma i 19 punti di media – top 5 del girone – ne confermano la sostanza. Mentre Justin Johnson viaggia vicino alla ‘doppia doppia’ di media (13+9 rimbalzi) e porta fisicità e pericolosità perimetrale, sebbene non sia al meglio da settimane per un problema al ginocchio.

Il pacchetto italiani, invece, è quello che, idealmente, può fare molto meglio rispetto a quanto mostrato finora: il play Alessandro Grande viaggia a 8 punti a partita, meno della metà di quelli realizzati anno scorso ad Agrigento, mentre Alessandro Simioni, sceso dalla serie A, non sta convincendo a pieno, nonostante le cifre (8+6 di media in 26’) non lo boccino completamente. Se il veterano Giovanni Tomassini sta comunque portando il suo contributo alla causa con 12 punti e 2 assist di media, la panchina riminese ha qualità ed esperienza: da capitan Stefano Masciadri (visto giovane alla FulgorLibertas in B1) alla fisicità di Simon Anumba, dall’estro di Andrea Tassinari alla freschezza dell’enfant du pays Alessandro Scarponi, diverse sono le frecce all’arco di coach Dell’Agnello.

Se in attacco Rimini è in media per il campionato con circa 76 punti realizzati, è nella metà campo difensiva che i biancorossi faticano maggiormente: con quasi 79 punti di media subiti, è la seconda peggior retroguardia del girone Rosso.

Qualcuno farà gli scongiuri, ma dal ritorno di Rimini in A2, Forlì l’ha sempre battuta: 3-0 la scorsa stagione, 2-0 in questa, contando in entrambi i casi anche le partite di Supercoppa. Solo una volta, però, si è giocato al Flaminio ed era la seconda giornata della scorsa stagione, una vita fa: allora Forlì partì fortissimo, rischiò di subire la rimonta ma la portò a casa. Un saliscendi di emozioni che sarebbe bene prepararsi a vivere anche stasera: ci si può aspettare una partita nervosa, tesa, col coltello tra i denti. Un esame degno di una capolista.

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