Forlì, guarda chi si vede: Bonacini: "Partita speciale, la gioco in casa"

Sabato sera con l’Urania Milano tornerà al Palafiera l’ex beniamino: "Unieuro forte, dovremo dare tutto"

di STEFANO BENZONI -
22 febbraio 2024
Forlì, guarda chi si vede: Bonacini: "Partita speciale, la gioco in casa"

Forlì, guarda chi si vede: Bonacini: "Partita speciale, la gioco in casa"

L’ultima volta che ha messo piede da avversario sul parquet del Palafiera era stato il 5 febbraio 2020: l’Unieuro di coach Sandro Dell’Agnello battè 71-65 Montegranaro e il play-guardia uscì dal campo fra gli applausi dei suoi ex tifosi, che non lo avevano dimenticato e gli avevano anche dedicato uno striscione. Davide Bonacini, quattro stagioni a Forlì dal 2015 al 2019, è stato uno dei giocatori più amati e dei ragazzi maggiormente apprezzati dal pubblico forlivese. Sabato ‘Bonna’ tornerà per la seconda volta da avversario, alla testa dell’Urania Milano.

Bonacini, c’è da immaginare che sabato per lei non sarà una partita come le altre.

"E come potrebbe esserlo? Tornare a Forlì è come tornare a casa e non è una frase fatta. Infatti da due anni sono residente a Forlì dove ho preso casa e quando ho un giorno libero torno sempre. Noi giocatori siamo sempre purtroppo un po’ nomadi, ma poter mettere radici in una città come Forlì è molto bello. Una città dove sono stato bene, dove ho grandi amici e dove sono stato apprezzato come giocatore ma, cosa ben più importante, come persona".

Come si trova all’Urania?

"Si sta bene. La società è piccola ma organizzata, il clima è familiare, la squadra è forte. Siamo reduci da un mese non propriamente felice, ma restiamo sereni e concentrati sul fare bene le prossime partite e qualificarci per i playoff, il nostro obiettivo".

Che voto darebbe alla vostra stagione finora?

"Un voto positivo, escludendo appunto l’ultimo periodo dove abbiamo perso sei delle ultime sette dopo la vittoria a Cantù. Abbiamo perso in casa con Rieti di 2 e con Cremona di 6, poi abbiamo perso di 4 a Roma e di 6 a Torino, abbiamo battuto bene Casale, poi abbiamo perso a Udine e in casa contro Nardò. Ma prima eravamo terzi a pari punti con Torino".

E alla sua stagione? Le cifre non sono eclatanti: 3,5 punti e 2,5 assist di media in 15’ con il 33% da due ed il 33% da tre.

"Sapevo che con il roster lungo e tanti bravi giocatori in squadra il mio minutaggio sarebbe stato variabile. Ormai ho 34 anni e non penso più, come quando ne avevo 25, a quanti minuti devo giocare. Quello che mi importa è aiutare la squadra, dare il massimo e anche vincere. Cerco di dare quello che serve e coinvolgere tutti in attacco con un passaggio in più".

Che squadra siete?

"Non lo so (ride). A livello di talento offensivo siamo fra le prime tre o quattro dell’A2. Siamo lunghi, possiamo giocare con quintetti alti e grossi o piccoli e veloci. Il problema è un po’ in difesa dove a volte, confidando nell’attacco, pensiamo di non dover dare il massimo".

Con Landi e Severini siete tre ex forlivesi...

"Abbiamo vissuto tre periodi diversi, ma di Forlì parliamo spesso. Forlì per me è diventata il termine di paragone nel giudicare le situazioni e così dicendo credo di farle un gran complimento".

Ha giocato quattro anni a Forlì. Qual è il ricordo indelebile?

"La vittoria nel campionato di B e il trionfo in Coppa Italia. Emozioni incancellabili".

E quello più brutto?

"L’anno successivo, con la salvezza ottenuta dopo una stagione molto complicata, ma con un’ultima parte esaltante".

Come giudica l’Unieuro?

"E’ forte, una grande squadra. E’ completa, ha due grandi americani, è solida e molto fisica. Più ‘sporca’ e più ruspante rispetto alla formazione dell’anno scorso, ma molto efficace".

Che partita sarà quella di sabato?

"In modo semplicistico potremmo dire che sarà una sfida fra il nostro attacco e la difesa forlivese, ma non sarà tutto qui".

Vale a dire?

"Per sperare di vincere dovremo resistere all’impatto fisico dell’Unieuro e impattare la loro intensità che, come si è visto da queste prime fasi dell’Orologio, nel girone Rosso è superiore a quella che abbiamo incontrato nel nostro. Per uscire dal Palafiera con i due punti dovremo giocare una partita dura e sporca mettendoci sullo stesso piano della durezza e della fisicità forlivese".

Tornerebbe a giocare a Forlì?

"Certamente, ovvio. Giocherei a casa".

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