Forlì, Harper e Dawson sicuri e determinati: "Stiamo crescendo ma saremo pronti"

I due nuovi stranieri dell’Unieuro chiedono un po’ di pazienza: "La stagione sarà lunga. Miglioriamo un allenamento dopo l’altro"

di STEFANO BENZONI -
26 settembre 2024
Forlì, Harper e Dawson sicuri e determinati: "Stiamo crescendo ma saremo pronti"

I due nuovi stranieri dell’Unieuro chiedono un po’ di pazienza: "La stagione sarà lunga. Miglioriamo un allenamento dopo l’altro"

Determinati e sicuri. Sorridenti ma non vacui. La presentazione di Demonte Harper e Shawn Dawson, i due nuovi stranieri dell’Unieuro che si è svolta nella nuovissima e bella sede di Italiana Assicurazioni e Banca Reale alla presenza dei due titolari Cristina e Antonio Guardigli, ha mostrato due persone, prima ancora che due giocatori, su cui si può contare. Ragazzi che capiscono bene dove sono arrivati, l’ambizione della società, la passione avvolgente di una piazza calda e anche che, almeno finora (soprattutto Dawson), non hanno fornito prove scintillanti. La parola che entrambi pronunciano, una richiesta fondata e che non sa di alibi, è "pazienza"; per la crescita di un gruppo, per i loro miglioramenti e in vista di una stagione lunga ed estenuante che sarà come una maratona e non una gara di velocità.

"I processati da che parte del tavolo stanno?". La battuta del ds forlivese Renato Pasquali all’ingresso della sala riunioni di Italiana Assicurazioni fa sorridere tutti, anche Riccardo Pinza, uno dei soci della Fondazione che definisce i due "determinati, esperti e già molto impegnati in quella che sarà una stagione nella quale abbiamo fatto sforzi importanti anche oltre le nostre aspettative".

Il ds Pasquali li descrive così: "Sono giocatori che vengono entrambi da esperienze in squadre con diversi americani e quindi con ruoli di un certo tipo. Qui in A2 invece avranno al fianco solo un connazionale e otto italiani quindi entrambi dovranno cambiare in parte il loro modo di giocare e diventare protagonisti. Harper ha carisma, capacità tecniche ed esperienza. È altruista, ama condividere la palla, un collante fra i compagni. Deve diventare un giocatore-capo capace di prendersi più responsabilità. Dawson ha notevoli mezzi fisici ed atletici ed è venuto a Forlì per avere un ruolo importante. Credo che siano arrivati nel posto giusto al momento giusto, anche se a tutti e due va concesso un po’ di tempo per adattarsi al campionato, al nuovo sistema di gioco e alle caratteristiche dei loro compagni".

Demonte Harper si trova bene a Forlì, "una città piccola, amichevole", così come con i nuovi compagni "ottimi ragazzi ed eccellenti giocatori". Sul precampionato spiega: "È stato l’inizio di un lungo viaggio e di una sfida che sarà questo campionato difficile e con molte squadre di alto livello. Non siamo ancora al massimo ma è normale che sia così. Ci vuole ancora un po’ di tempo per formare un gruppo conoscerci a vicenda, capire cosa vuole il coach. Vincere o perdere in precampionato serve soprattutto per capire dove migliorare e cosa ci serve". Demonte, nonostante il fisico scultoreo, non si definisce ancora in forma: "Sto prendendomi cura del mio corpo ogni giorno, sto crescendo allenamento dopo allenamento e presto sarò pronto. Che giocatore sono? Mi sento un leader, uno che ha avuto la fortuna di giocare in diversi campionati e affrontare diversi stili di basket: in Russia più fisico, in Spagna più tattico e dall’alto quoziente cestistico di giocatori e allenatori. Da tutte queste esperienze ho imparato tanto e ora cerco di condividerle e far crescere anche i miei compagni". Harper a Forlì ha trovato il suo posto del cuore: "Amo il mare e sapere di essere a 30 minuti dall’acqua mi piace. Del mare amo tutto, il profumo, il rumore delle onde e quando entro in acqua è come se mi purificassi".

Shawn Dawson finora è l’imputato di questo precampionato viste alcune prove non indimenticabili. Lui però è tranquillo e dice: "Lo so, ma siamo solo all’inizio e la stagione sarà lunga. Dico ai tifosi di avere pazienza e fiducia. Mi sto prendendo cura del mio corpo e del mio gioco e sto migliorando giorno dopo giorno. Sono ancora un po’ indietro ma fra poco sarò pronto". Purtroppo all’inizio del terzo quarto della gara di sabato contro la Fortitudo a Livorno, Dawson si è lussato il dito medio della mano sinistra quella con cui tira "ma ho continuato a giocare e mi sto allenando senza problemi", nonostante il dito steccato. "Forlì mi piace molto, in tanti mi fermano, mi salutano e mi incoraggiano e questo è bello e mi dà carica. Il nostro precampionato è andato abbastanza bene, da domenica però sarà tutta un’altra cosa e il precampionato sarà storia. Dobbiamo crescere e migliorare per la città, la società ed i tifosi".

Dawson, doppia cittandinanza statunitense e israeliana, si definice "un giocatore versatile, aggressivo, amo sentire il supporto del pubblico che mi esalta. Posso giocare guardia o ala piccola, deciderà il coach. Vengo da esperienze in top-team e affronto questa nuova Lega con fiducia ma senza paura. Forlì con la sua ambizioni di andare in A penso sia il posto giusto per me. E poi per me che amo pescare diventa proprio un posto ideale".

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