Forlì in Supercoppa, emozione Final 4. Martino: "Al lavoro, ma vogliamo vincere"
Livorno, ore 18.30: semifinale contro Bologna. Il coach: "Siamo tutti work in progress, ma è bella la tensione di una gara ufficiale"
"Finalmente iniziamo con le partite ufficiali dopo una lunga pre-season che non è caratterizzata dalla stessa tensione e dalle stesse emozioni. Stiamo cercando di arrivare il più pronti possibile a questo appuntamento, anche se la programmazione è stata impostata per supportare poi al meglio quella che sarà una stagione lunga e difficile". Coach Antimo Martino presenta così la semifinale della Supercoppa a Livorno contro la Fortitudo Bologna (palla a due ore 18.30, Modigliani Forum), in un derby caldo tra due squadre che lotteranno per la promozione in A1.
"Siamo contenti di esserci – precisa – perché questo dà continuità a quello che abbiamo fatto nelle due stagioni precedenti dopo la finale di due anni fa e la semifinale e la Coppa Italia vinta lo scorso anno. Sarà la giusta occasione per iniziare a conoscere la squadra e testarla in una competizione ufficiale".
La condizione fisica non è omogenea, "anche perché abbiamo avuto alcuni acciacchi normali in questa fase, anche considerando i carichi di lavoro. Ci sono infatti alcuni giocatori un po’ in ritardo e quindi dovremo essere bravi a proseguire nel percorso di crescita ed essere performanti, perché in Supercoppa abbiamo l’obiettivo di raggiungere il miglior risultato possibile". Tutti i giocatori biancorossi sono a disposizione, anche se Martino sottolinea come l’unico rammarico "sia stato quello di non avere avuto mai, nel precampionato, tutto il roster a disposizione per provare le nostre soluzioni con la squadra al completo".
Il derby contro la Fortitudo sarà l’occasione per mettere sul parquet "concentrazione e determinazione per una partita che conta, con un gruppo che ha cambiato completamente il quintetto base, pur mantenendo 4 giocatori dello scorso campionato. Ma è diversa la struttura della squadra: siamo in un momento di work in progress e dobbiamo continuare a lavorare per trovare un’identità, anche in base alle indicazioni che sono emerse da queste settimane insieme. Ma, nel frattempo, dobbiamo vincere le partite ed essere subito competitivi".
Il coach ha gestito finora il minutaggio dei giocatori sul parquet, anche in base alla condizione atletica di ognuno. L’americano Shawn Dawson, ad esempio, è apparso in ritardo rispetto ai compagni, ma "sono preoccupato il giusto anche perché è arrivato dopo gli altri. Anche due anni fa Vincent Sanford era nella stessa situazione e non è un aspetto nuovo per noi: ci sta che uno o due elementi non abbiamo la condizione degli altri. Nel caso di Dawson deve essere bravo lui avendo meno minuti nelle gambe, e noi dobbiamo gestirlo nella maniera giusta".
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