Forlì, l’ultimo quarto così è un problema. Squadra in netto calo nei finali di gara

Domenica con Cantù come nel ko con Livorno, ma anche nel sudato successo su Orzinuovi, l’Unieuro si è bloccata sul più bello .

di SIMONE CASADEI
21 novembre 2024
Forlì, l’ultimo quarto così è un problema. Squadra in netto calo nei finali di gara

La delusione di Luca Pollone e Angelo Del Chiaro domenica scorsa nella partita persa 71-76 dopo averla condotta a lungo e aver chiuso il terzo quarto avanti 62-56 (Salieri)

Contro Cantù, lo scorso fine settimana, Forlì si è imbattuta nel secondo passo falso consecutivo. Uno scontro diretto delicato disputato per larghi tratti alla pari, se non addirittura facendosi preferire rispetto agli avversari. Alla sirena finale, però, i biancorossi sono rimasti al palo. Questo perché l’ultima frazione di gioco, risultata decisiva in un match dagli scarti minimi, non è stata al livello dei tre precedenti parziali. Perlomeno nella metà campo offensiva.

Nel corso degli ultimi 10’ contro l’Acqua San Bernardo, Cinciarini e compagni sono riusciti a mandare a bersaglio appena 9 punti in tutto, di media quindi meno di un punto al minuto. Dato in netta controtendenza rispetto alle fasi di gara antecedenti. Nei due quarti centrali, ad esempio, l’Unieuro era riuscita a segnare ben 46 punti, mettendo la testa avanti nel punteggio e tenendo in pugno la sfida. Prima del ‘blocco’ sul più bello, peraltro, i padroni di casa avevano sciorinato una manovra particolarmente brillante, forse la migliore dell’intera partita. Siglando un break di 13-2 in meno di 3’ che, sul finire del terzo periodo, era valso il deciso sorpasso sul +8.

Un vantaggio rovinato di lì a poco. Perché, nel quarto ‘mini-tempo’, la Pallacanestro 2.015 – che pure in difesa non ha mai mollato – si è sbloccata addirittura dopo 3’55“ con la bomba di Harper che ha fatto respirare. Peccato sia stato soltanto il primo di appena tre canestri dal campo nei momenti clou del confronto. Una ‘pausa’ offensiva in cui hanno inevitabilmente inciso gli adattamenti tattici adottati dagli avversari a gara in corso. Ma, al tempo stesso, anche Forlì ha palesato alcuni segnali di difficoltà sotto il profilo della tenuta nelle fasi decisive. Come gli evitabili ‘pasticci’ di Demonte Harper a metà campo e in entrata a canestro in solitaria, fino ad arrivare alla gestione non proprio perfetta degli ultimi possessi del match.

Anche perché non è la prima volta, nelle ultime settimane, che i biancorossi di Antimo Martino pagano a caro prezzo lo scotto di un ultimo quarto giocato sotto ritmo. Contro Orzinuovi, ad esempio, l’Unieuro dilapidò il vantaggio che si era riuscita a costruire nella seconda metà della terza frazione. Segnando appena 4 punti in 6’ effettivi e cedendo così il fianco agli orceani, capaci di risalire la china per passare dal -8 al +5. Solo le bombe di Gaspardo e Perkovic evitarono guai peggiori portando la sfida all’overtime, poi vinto dai forlivesi.

Otto giorni prima, invece, Forlì ci lasciò le penne. Perché contro la Libertas Livorno, sulla carta un match più che alla portata tra le mura amiche, l’ultimo parziale fu fatale. I biancorossi segnarono pochissimo, 13 punti in 10’, ‘piantandosi’ in particolar modo dalla lunetta. Chiusero quella partita solo col 62% di realizzazione, frutto di un rivedibile 13/21. Nei passaggi decisivi della sfida, nel punto-a-punto finale, i padroni di casa infilarono addirittura un clamoroso 0/6 in successione. Dal ko di Rimini in avanti, del resto, Cinciarini e compagni hanno ottenuto più del 70% dalla linea della carità soltanto in due partite su sei. Un trend negativo, anche quest’ultimo, da invertire al più presto.

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