Forlì si gode il suo ritrovato Valentini: "Ok stavolta il tiro. E squadra rinvigorita"

Il play ha ‘firmato’ a Vigevano in gara4 il passaggio del turno: "Domenica abbiamo messo l’energia che era mancata venerdì"

di STEFANO BENZONI -
14 maggio 2024
Forlì si gode il suo ritrovato Valentini: "Ok stavolta il tiro. E squadra rinvigorita"

Forlì si gode il suo ritrovato Valentini: "Ok stavolta il tiro. E squadra rinvigorita"

C’è stato un solo uomo che domenica ha messo gara4 contro Vigevano sui binari più confacenti all’Unieuro e quest’uomo è stato Fabio Valentini. Il play-guardia, che ha chiuso il primo quarto con 12 punti in 6’ con 1/1 da due e 3/3 da dietro l’arco, ha lanciato un messaggio forte, chiaro e potente ai lombardi: Forlì è venuta per combattere, per vincere e chiudere la serie. E così ha fatto. Trascinata dai 21 punti (più 3 rimbalzi e 6 assist) del suo numero 7. Valentini dopo la partita non è tornato a Forlì sul pullman della squadra, ma si è fermato a casa a salutare i suoi genitori, che abitano a 40 chilometri da Vigevano.

Valentini, come si sta il giorno dopo una prova e una vittoria così?

"Si sta bene, siamo felici per la vittoria e per il passaggio del turno. Ma ora cominciamo a pensare a Trieste".

Siete scesi in campo con un atteggiamento un po’ diverso da quello di gara3...

"Abbiamo analizzato al video quell’incontro e ci siamo resi conto che, a parte gli errori tecnici, non abbiamo avuto energia, in pratica siamo rimasti in hotel. Fortunatamente è successo non in una gara decisiva, ma recuperabile visto che eravamo avanti 2-0. Domenica siamo stati bravi a reagire, a indirizzare subito la partita dove volevamo e a tenere Vigevano alla giusta distanza: se si fosse riavvicinata avrebbe caricato ancor di più il suo pubblico e tutto sarebbe diventato difficile".

Ci tolga una curiosità: ci fosse stato Pollone, rientrato poi domenica dopo l’infortunio, la partita di venerdì sarebbe andata alla stesso modo?

"Luca ci è mancato molto in gara3, è il nostro punto di riferimento in difesa, però anche se ci fosse stato non credo sarebbe cambiato più di tanto: eravamo privi di energia e quando succede questo un uomo in più non cambia le cose".

Lei domenica ha dato l’impronta giusta a gara4.

"Non ho fatto niente di speciale. Come in gara3 ho preso i tiri che la partita mi concedeva solo che in quella di venerdì li ho sbagliati, mentre domenica li ho messi dentro. Mi conoscete e sapete che sono un giocatore che se segna i primi canestri dell’incontro si esalta e si diverte, peccato che in questa stagione non sia riuscito a farlo con continuità".

A cosa imputa questo suo rendimento meno continuo da un punto di vista realizzativo?

"Semplicemente al ruolo diverso che ho avuto quest’anno rispetto a quello della passata stagione. Oggi gioco più da play, devo dare ordine e mettere a posto la squadra e quindi pensare meno al tiro. Con la conseguenza che i tiri che mi prendevo l’anno scorso se li prende qualche amio compagno. Ma quello che ho dato alla squadra credo sia servito, così come quello che i miei compagni e gli allenatori hanno dato a me".

Però ha timbrato alcuni momenti chiave della stagione: su tutti le due triple contro la Fortitudo: quella che ha portato la gara al supplementare e quella che ha portato l’Unieuro sul +4.

"Ok, ma non sono stato il giocatore da 10-12 punti di media, anche se sono personalmente soddisfatto della mia stagione perché credo di essere cresciuto come play e anche in difesa".

E adesso domenica gara1 della semifinale contro Trieste.

"Trieste è la classica squadra che esalta alla perfezione la regola di chi arriva in ottime condizioni ai playoff dopo una regular season fatta di alti e bassi. E la dimostrazione è stata la serie contro Torino, che tutti si aspettavano sarebbe stata molto più combattuta. Sono fortissimi, hanno 11 giocatori diversi dei quali anche con esperienze in A1 e quindi sono molto temibili. Noi dovremo giocare come sappiamo, sfruttare il fattore campo come dice il nostro presidente Nicosanti e cercare di portarne via una a Trieste".

In stagione regolare all’andata siete stati vicini fino a 3’ dalla fine poi avete subito un 17-0, mentre al ritorno avete vinto facile, ma Trieste non avere Reyes...

"Due gare che non fanno testo. Saranno nuove sfide, belle ed entusiasmanti".

In palio ancora la finale.

"E ce lo meriteremmo. Siamo stati primi in stagione regolare, primi nell’Orologio, abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo andati oltre alle aspettative. Meritiamo il meglio da qui a fine stagione, ma ce lo dobbiamo guadagnare. Però posso dire una cosa?".

Prego, la dica...

"Per coltivare il sogno della finale e della promozione al palazzo ci vuole più pubblico. I nostri tifosi sono già molti e ci sostengono con entusiasmo e calore facendo un tifo splendido, ma dovranno essere di più. Noi ce la metteremo tutta, ma loro ci devono aiutare. E insieme potremo farcela".

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