Forlì, squadra finora con poca ‘ripresa’. Primi 20’ da alta classifica, poi la frenata
Ben 9 volte su 13 l’Unieuro è andata all’intervallo lungo in vantaggio e una in parità. Il guaio è il terzo quarto: 7 persi e -37 i punti .
Più brillanti e vincenti nei primi 20 minuti, decisamente meno nei secondi. Anche se 13 partite sono poche per trarre giudizi definitivi, a maggior ragione visto che alla fine della stagione regolare ne mancano ancora 25 e quindi quasi il doppio, è però ben chiara la tendenza dell’Unieuro a essere una squadra che comincia bene le partite e poi tende a calare nella seconda metà di gara. Lo si evince da uno studio fatto analizzando quarto per quarto il cammino della formazione forlivese in questa prima parte di stagione.
Numeri alla mano, i forlivesi sembrano dare il meglio nel secondo periodo di gioco dove finora hanno un differenziale positivo di +35 punti; e ciò con dieci secondi quarti vinti e solamente tre persi. Per quello che riguarda invece l’approccio iniziale, vale a dire i primi dieci minuti di partita, i biancorossi li hanno conclusi in testa sette volte, una (contro Avellino) invece in parità e in cinque occasioni hanno chiuso sotto nel punteggio per un saldo totale positivo di +12.
Inoltre, complessivamente parlando nei 13 incontri disputati l’Unieuro è andata all’intervallo lungo avanti in nove circostanze, una volta in parità e solo tre è andata a riposarsi sotto nel punteggio: nell’esordio a Cividale e nelle due nette sconfitte di Brindisi e di Udine.
Le cose si complicano invece in quello che una volta era chiamato il secondo tempo, e precisamente nei secondi 20 minuti di gioco. Demonte Harper e compagni hanno ‘perso’ otto volte il secondo tempo, mentre in cinque circostanze lo hanno ‘vinto’: e questa parziale affermazione si è verificata in casa contro Cento e contro Pesaro, ad Avellino, a Torino e stranamente anche a Udine, in una gara senza storia ma che l’Unieuro alla fine ha perso di 9, recuperando appunto nel finale.
Il terzo quarto a livello numerico sembra essere il più complicato per i biancorossi. Il divario negativo di questo periodo della squadra biancorossa è infatti un chiaro -37. Questo significa che la terza frazione è il momento di gioco nel quale gli uomini di Antimo Martino faticano di più. Nello specifico, a parte due terzi quarti chiusi in pareggio, quattro volte l’Unieuro ha segnato più punti delle avversarie (in casa contro Cento, a Brindisi, a Torino e al Palafiera contro Cantù), mentre in sette circostanze le sue rivali hanno vinto il parziale: gli scarti negativi in doppia cifra e più netti si sono verificati a Rimini, dove gli uomini di coach Dell’Agnello hanno segnato 13 punti in più, e in casa contro l’Acqua San Bernardo Cantù che ha ‘vinto’ 20-9.
Invece nel quarto periodo, solitamente quello decisivo, a fronte di percentuali calanti e di medie in ribasso come già evidenziato, i forlivesi hanno complessivamente un differenziale favorevole di 12 lunghezze, segnando più punti in sei incontri e di meno in sette occasioni. Se escludiamo la sconfitta casalinga contro i lombardi, che hanno vinto di 11 l’ultimo parziale, mai l’Unieuro ha perso con uno scarto in doppia cifra, mentre l’unico ‘successo’ di tale proporzione negli ultimi dieci minuti è arrivato nel ko di Udine, che Forlì ha vinto di 16 anche perché la gara era già scontata da tempo.
Percorso netto e chiaramente positivo invece nei tempi supplementari. Finora l’Unieuro ne ha disputati tre, due contro Verona e uno contro Orzinuovi: due li ha vinti, uno ovviamente pareggiato, e comunque, seppure si tratti di due sole partite, il differenziale positivo dice +11.
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