Forlì, sta pure ritornando il vero Allen. Anche la sua firma nel trionfo in Coppa

Dopo un momento di appannamento e poi lo stop per la caviglia, a Roma l’americano (pur acciaccato) si è fatto valere

di SIMONE CASADEI -
21 marzo 2024
Forlì, sta pure ritornando il vero Allen. Anche la sua firma nel trionfo in Coppa

Forlì, sta pure ritornando il vero Allen. Anche la sua firma nel trionfo in Coppa

Sulla Coppa Italia di Forlì è impresso il volto di numerosi protagonisti. L’energia e le giocate offensive di Federico Zampini e i canestri pesanti di Todor Radonjic e capitan Daniele Cinciarini hanno lasciato il segno. Ma certamente non meno importante è stato il contributo di Kadeem Allen, al rientro proprio in occasione della Final Four del PalaTiziano dopo venti giorni di stop per un problema alla caviglia che l’aveva portato a saltare le gare contro Luiss e Torino.

L’ex Boston Celtics e New York Knicks, inevitabilmente, non era top della condizione e ciò è parso abbastanza evidente. In particolare attutendo in modo inusuale l’impatto col parquet in seguito a un tiro o ad un rimbalzo. Occasione in cui, peraltro, nel primo quarto della semifinale con Cantù ha avvertito un primo fastidio alla caviglia dolorante. Problematica che si è poi riacutizzata pure nel corso del secondo periodo della stessa sfida, costringendolo a un nuovo ‘stop’ in panchina per diversi minuti. Acciacchi fisici che non lo hanno comunque di certo fatto desistere. Al punto da scendere regolarmente in campo anche nella finale contro la Fortitudo, peraltro con un minutaggio in aumento: dai 16’ del sabato ai 26’ della domenica, giocando di fatto su una gamba e mezza.

Certo, sul piano realizzativo non si sono registrate le prestazioni più memorabili della sua stagione in biancorosso: 10,5 punti di media nella due giorni, tirando comunque col 45% dal campo. Ma l’apporto di Allen alla causa si è ugualmente rivelato fondamentale (due canestri preziosissimi in uno sterile secondo quarto biancorosso), oltreché ammirabile per la dimostrazione di attaccamento alla maglia e di grande sacrifico per i compagni di squadra. Non a caso, subito dopo la sirena finale, è stato il primo biancorosso a dirigersi festante sotto lo spicchio dei tifosi forlivesi prendendosi il loro abbraccio.

Insomma, Kadeem sta dando mostra di tutte le sue doti di leader emotivo prima ancora che tecnico. Un particolare tutt’altro che irrilevante per un giocatore col suo curriculum alle spalle. Anche perché i segnali lanciati in Coppa Italia hanno fornito una risposta da campione a una manciata di prove non brillantissime, quasi nervose, nel bel mezzo di settimane complesse.

Contro l’Urania Milano, ad esempio, ultima partita giocata prima dello stop causatogli dalla caviglia, ha messo a segno appena 3 punti in 27’, imbattendosi nella peggior prestazione offensiva in maglia Unieuro. Gara, peraltro, chiusa in panchina dopo essere uscito per il quinto fallo, seppur a vittoria già in cassaforte.

Ancora meno ‘tranquilla’, poi, è stata l’uscita precedente sul campo di Agrigento. Occasione in cui ha realizzato 16 punti, ma uscendo anzitempo dalla contesa – con i siciliani ancora ampiamente in partita – ancora una volta per falli. Nel cuore dell’ultima frazione si vide comminare la quarta penalità della sua partita e quindi subito dopo la quinta, vale a dire un tecnico per proteste. A suggellare un momento ben poco positivo dal quale però, ora, Allen è riuscito a tirarsi fuori alla grande. Trascinato da un talento che ha pochi eguali in categoria a da una tempra d’acciaio. Forlì se lo coccola in vista di un finale in cui è chiamato a essere protagonista.

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