Forlì, Valentini è decisivo anche così. Cifre in calo, ma già tre canestri vincenti

Il play segna appena 5,8 punti a partita, solo due volte oltre i 10. Eppure i biancorossi gli devono i successi con Nardò, Fortitudo e Piacenza

di SIMONE CASADEI -
4 gennaio 2024
Forlì, Valentini è decisivo anche così. Cifre in calo, ma già tre canestri vincenti

Forlì, Valentini è decisivo anche così. Cifre in calo, ma già tre canestri vincenti

La Pallacanestro 2.015 continua a guardare tutte le avversarie del girone Rosso dall’alto al basso. È un dato di fatto che prescinde dall’essere più o meno brillanti nella singola partita. Con grande compattezza e unità d’intenti, i biancorossi hanno anche ‘mascherato’ il rendimento non esaltante di alcuni singoli. Ce n’è uno di loro che sta vivendo una stagione davvero dai due volti: cifre in ribasso, eppure spesso decisivo.

Fabio Valentini è stato la grande rivelazione dello scorso campionato: in sede di costruzione del roster, il club ha puntato forte sul play-guardia ex Casale Monferrato, designandolo tra i principali violini della rinnovata Unieuro, subito dietro ai due americani. I numeri, oggi, raccontano però un’altra storia. Del mortifero realizzatore si è potuto ammirare soltanto qualche piccolo assaggio qua e là, senza grande continuità. Al punto che oggi Fabio è addirittura il sesto realizzatore forlivese, a braccetto con Todor Radonjic, con appena 5,8 punti segnati in 23,6’ a partita e la doppia cifra ‘toccata’ finora appena due volte. Meglio di lui, con un utilizzo inferiore, fanno anche Federico Zampini e Davide Pascolo. Il primo, nei piani iniziali, doveva dividersi la regia con Valentini, ma ha finito spesso per farsi preferire. L’altro, invece, fino ad un mese fa pareva quasi un corpo estraneo alla squadra.

La realtà dei fatti, però, disegna nelle ultime settimane un quadro ben differente, che i numeri non rappresentano in alcun modo. Sì, perché dopo una prima parte di stagione buia, anche nelle movenze e nel linguaggio del corpo, il classe ’99 si è destato e ha rialzato la testa. Risultando decisivo e rispondendo presente nei momenti ‘clou’ delle partite. Mandando a bersaglio canestri pesanti nelle vittorie forlivesi.

L’ultimo di questi è arrivato proprio giusto sabato scorso nell’affermazione sull’Assigeco Piacenza. Dopo quasi 39’ di gioco conditi da soli 4 punti e appena un canestro a fronte di sei tentativi, Valentini, con poco più di un minuto sul cronometro, ha catturato un rimbalzo offensivo e quindi, con un difficile tiro fufuori equilibrio, ha realizzato il preziosissimo canestro del +4 che ha di fatto indirizzato la contesa verso una Forlì che, fino a pochi istanti prima, temeva di perdere l’imbattibilità interna.

Prima dell’ultimo fine settimana, inoltre, Fabio si era preso la scena in altre due cruciali sfide del mese di dicembre. Nell’infrasettimanale sul campo di Nardò, seppur chiusa con soli 7 punti all’attivo, mandò a bersaglio la tripla del +6 che valse la vittoria a 30” dalla fine del secondo overtime. Pochi giorni più tardi, ancora galvanizzato, fu poi un fattore nel derby casalingo con la Fortitudo. Segnando la bomba del 63-63 a 2” dalla fine dei regolamentari che salvò l’Unieuro. Quindi, dopo poco più di un minuto dell’overtime, colpì ancora dalla distanza per il +4 che diede un vantaggio rivelatosi poi definitivo.

Insomma, i numeri, nel caso di Valentini, sono leggermente devianti rispetto al contributo che attivamente fornisce alla squadra. Perlomeno negli ultimi tempi. Certo, è lecito attendersi pure prestazioni di altro calibro a livello balistico, con una presenza più costante nell’arco dei 40’. Forlì si auspica che ciò avvenga nel minor tempo possibile e il ‘killer instinct’ non resti l’unica arma a disposizione.

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