Galloway: "Amo Reggio, potrei restare"

Langston: "Io e la mia famiglia siamo stati coinvolti tantissimo dalla comunità e i miei figli non vogliono andarsene. Parlerò con la società"

di FRANCESCO PIOPPI -
24 maggio 2024
Galloway: "Amo Reggio, potrei restare"

Galloway: "Amo Reggio, potrei restare"

È stato il colpo estivo assieme a Jamar Smith, con il quale ha composto una coppia di esterni che da queste parti non si vedevano da parecchio tempo. Oltre a questo, Langston Galloway ha conquistato tutti con la propria disponibilità e con la capacità di calarsi alla perfezione nella comunità reggiana.

Se lo salutate incrociandolo in centro, non è difficile che vi risponda ‘Ciao vecchio!’ tanto per spiegare chi sia questo cecchino da 452 partite in Nba.

Galloway, è tempi di bilanci: come giudica la sua esperienza con la canotta della Unahotels?

"È stata un’annata fantastica, in cui mi sono gustato ogni singolo passo di questo percorso. La nostra evoluzione è stata qualcosa di eccezionale, perché io ho sempre creduto che avremmo fatto i playoff, ma le aspettative non erano così alte quindi è merito del gruppo che ha saputo diventare in fretta una squadra unita".

È stato sorpreso da questa evoluzione?

"È stata una sorpresa soprattutto per la città, perché già negli anni passati c’erano aspettative di un certo tipo, ma poi sono arrivate stagioni difficili. Invece questa volta si è creata una chimica rara e quando siamo arrivati ai playoff l’entusiasmo era incontenibile".

A proposito di playoff, Venezia ha confermato di essere una squadra attrezzata, ma c’è comunque un po’ di rammarico per come si erano messe le cose sul 2 a 1 per voi… "Continuo a pensare che la Reyer non fosse più forte di noi, ma in alcuni frangenti è riuscita a giocare meglio e a fare quegli aggiustamenti che alla fine si sono rivelati decisivi. Compresi quelli su di me che mi hanno messo in difficoltà e fatto tribolare a trovare ritmo. Mi hanno raddoppiato costantemente, costringendomi ad alcune forzature e palle perse. È stata una serie dura, la mia prima nel campionato italiano e credo di avere imparato parecchio".

Qual è la ‘cartolina’ che si porta via da questa prima esperienza italiana?

"Mi porto via tanti bellissimi ricordi, ma come cartolina scelgo le facce dei miei figli e la loro felicità. Sono stati coinvolti dal primo giorno nella comunità e adesso non vorrebbero nemmeno andarsene via. È un’esperienza lontano da casa che li ha fatti crescere moltissimo e sono grato a Reggio di questa opportunità: i tifosi ci hanno letteralmente adottato. Non so dirvi adesso quale percentuale sia, ma esiste certamente la possibilità che io torni a vestire la maglia della Unahotels anche l’anno prossimo. È chiaro che prima dovrò confrontarmi con la società, perché non so quali passi vogliano fare e quale percorso vorranno intraprendere. Reggio ha lasciato il segno dentro di me, adesso però voglio solo pensare a rilassarmi".

Dove andrà di bello? Messico? Hawaii?

"No no! Voglio solo andare a casa e rivedere i miei genitori e le persone a me care, perché non le vedo da dieci mesi".

Ultima ma non per importanza: chi vincerà il l’anello Nba e la Serie A?

"Per quanto riguarda la Nba vincerà una tra Boston e Minnesota, sul campionato italiano invece non mi sbilancio, ma spero non Venezia…Scherzo!".

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