Harper, Parravicini e Cinciarini. Forlì, troppi con le polveri bagnate
Sono tra i 7 che non hanno segnato dal campo nel primo tempo a Pesaro: specchio di una stagione deludente

Da sinistra, Demonte Harper: non segna almeno 10 punti fuori casa dal 10 dicembre, 5/32 dal campo nelle ultime 4 trasferte, con 4,3 punti; Matteo Parravicini non ha toccato la doppia cifra in 10 delle ultime 11 prestazioni: a Pesaro ha sbagliato anche tiri aperti; Daniele Cinciarini può ancora segnare canestri pesantissimi, ma ha 41 anni e 9 mesi
La sconfitta di sabato scorso a Pesaro rientra a pieno titolo tra le peggiori pagine stagionali della Pallacanestro 2.015. Innanzitutto per la prestazione offerta dalla squadra, ma anche l’atteggiamento di fronte una sfida di tale portata. Gli appena 30 punti nel primo tempo (43 in 30’), del resto, la dicono lunga.
La squadra di coach Antimo Martino, del resto, ha avuto tre soli elementi in doppia cifra (Pollone a quota 11, con 10 segnati nel quarto periodo) e un unico vero condottiero, un Gaspardo alla miglior uscita dell’anno con 25 punti all’attivo. All’intervallo, poi, soltanto quattro uomini sono riusciti a trovare il fondo della retina: oltre a Raphael, Perkovic (10), Harper (2) e Pollone (1). Questi ultimi due segnando però soltanto dalla lunetta. Ciò significa che, nel corso dell’intero primo tempo della gara, ben sette effettivi scesi sul parquet non hanno segnato dal campo, con un eloquente 0/13 complessivo. Diventato poi 0/15, perché, per il primo ‘cesto’, si è dovuto attendere Cinciarini dopo 23’38”. Quasi due quarti e mezzo di gioco.
In tutto ciò, inevitabilmente, Forlì continua a pagare a caro prezzo l’oramai comprovata sterilità offensiva di Demonte Harper. Alla Vitrifrigo Arena si è assistito all’ennesima uscita insipida: appena 9 punti in 37’. Nelle 27 partite disputate in maglia biancorossa, ha centrato la doppia cifra appena 14 volte. Di queste, soltanto 4 sono arrivate nelle 11 gare del girone di ritorno in cui è sceso sul parquet.
In trasferta, poi, le statistiche di Harper sono ancora più dure. Non va in doppia cifra da più di tre mesi (10 punti segnati a Cremona il 7 dicembre scorso) e nei quattro viaggi del 2025 segna appena 4,3 punti in 29,8’ di utilizzo, tirando con 5/32: un alquanto rivedibile 15,7% di realizzazione. Sempre nelle ultime quattro trasferte, inoltre, non ha mai trovato il fondo della retina dal campo nel corso delle prime due frazioni di gara.
Tra coloro che hanno steccato a Pesaro, c’è Matteo Parravicini. Mancano l’imprevedibilità e l’estro che era lecito attendersi. Dopo una partenza lanciata, l’ex Nardò ha perso smalto e fatica a trovare la via del riscatto. Anche a Pesaro ha fallito una dose generosa di ottimi tiri aperti (solo 2/9, di cui 1/6 dall’arco). Nelle ultime undici apparizioni, è andato in doppia cifra soltanto in un’occasione. Ora segna 4,9 punti di media nel 2025 contro i 10,2 dello scorso anno.
E il reparto esterni comincia così fisiologicamente a palesare carenze nelle gare in cui anche Cinciarini (all’età di 41 anni e 9 mesi) non brilla. Come sabato scorso. Il contributo del capitano sarebbe essenziale: quando è andato in doppia cifra, Forlì ha vinto quasi sempre. Del resto, in assenza di una vera guardia Usa, chi a parte Toni Perkovic può creare un tiro dal palleggio? Fisiologicamente, però, questo non può essere garantito in modo così costante e puntuale: è in sensibile calo rispetto alla stagione scorsa (7,4 punti di media a partita contro 11,3). Calano le percentuali: 39% da due contro 55%, 26% contro 33% dall’arco. E da quasi 20’ di utilizzo è sceso a 15’.
Talvolta è venuto in soccorso Pollone, specie nelle ultime settimane. Urge però un’inversione di tendenza da parte di diversi singoli (sotto canestro non va meglio…). Per fare strada in stagione, Forlì non può proprio farne a meno.
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