La nuova vita del 40enne Moss David smette ma resta a Brescia

Dopo aver alzato al cielo la Coppa Italia da capitano, la stella americana si ritira. Farà parte dello staff

di DI ALESSANDRO LUIGI MAGGI -
10 settembre 2023
La nuova vita del 40enne Moss  David smette ma resta a Brescia

La nuova vita del 40enne Moss David smette ma resta a Brescia

di Alessandro Luigi Maggi

Il mistero David Moss è stato svelato. Arrivato a 40 anni, uno degli americani più vincenti del basket italiano ha detto basta. Resterà nell’ormai “sua“ Brescia, nello staff di Alessandro Magro, per infondere consigli ad una squadra che inizia la stagione con grandi ambizioni. Ma, appunto, per mesi il futuro di Moss è stato un mistero. Una frase, rilasciata a marzo, pareva lasciar presagire una storia diversa: "Mi sento ancora parte di questo gioco e non intendo abbandonarlo". Forse in questa storia niente è andato seconde le attese. Anzi, le premesse sono sempre state stravolte.

David Moss lascia Indiana State nel 2006, nel torneo pre-draft di Portsmouth non impressiona, e dopo una breve preparazione sulle Rocky Mountain con gli Hawks sbarca per in Europa nel 2006. Dodici mesi dopo è a Jesi: "Mi sentivo molto "americano", ero qui per giocare" racconterà poi, senza sapere che, dello stivale, conoscerà ogni centimetro in una carriera infinita. Ma senza più prendere il passaporto. Jesi, Teramo (quella dei miracoli con Carroll e Cerella), Bologna, Siena e Milano.

In sei stagioni il giocatore Moss è più che definito. Leader, atleta, specialista difensivo anche ai massimi livelli europei. E vincente, visto che chiude l’era Siena e apre quella della Milano di Armani. Lo sportivo, l’uomo. Che non disdegna la "dolce vita" di Corso Como nel capoluogo lombardo, che diventa sinonimo di bellezza nelle campagne pubblicitarie di Re Giorgio. Con il quale può essere avvistato a passeggio per il quadrilatero della moda insieme agli amati labrador. Perchè Moss piace, piace a tutti. In campo per "sputare sangue" in perfetto stile Olimpia, fuori per costruirsi un futuro basato su un’immagine accattivante e positiva.

Il 2014 è l’apice. L’Olimpia dopo 18 anni ritrova il tricolore dopo aver giocato i playoff di EuroLeague. Moss, racconterà: "Il momento più bello e più amaro della mia carriera". Ma una sconfitta, peggiore, deve ancora arrivare. Nel 2015 l’Olimpia cade nei playoff contro Sassari, il presidente Proli ordina la rivoluzione. David resta a piedi, con Milano finisce qua: "Il primo anno fu fantastico, nel secondo iniziarono a parlare della mia vita fuori dal campo. La città ci mise nel mirino". Un colpo durissimo. David lascia l’Italia, in mesi di silenzio una foto lo ritrae mentre pratica Yoga per le strade di Chicago. Sembra finita, invece sarà Brescia. Dal marzo 2016, quando pare di passaggio in A2, sino alla Coppa Italia alzata al cielo da capitano nel 2023. Diventando padre. David, non voleva smettere. E poi nella sua ultima annata doveva fare lo straniero di Coppa, raggranellando 47 presenze. Ma niente in questa storia ha rispettato le premesse.

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