La Tarros sfiora l’impresa. Amaro ko con la capolista
Bianconeri bravi a tenere testa al forte San Miniato per larghi tratti di gara. Decisiva l’amnesia nell’ultima frazione dopo essere stati anche in vantaggio.

Alvaro Merlo, playmaker argentino, alla sua prima stagione alla Tarros
TARROS SPEZIA
68
SAN MINIATO
77
TARROS SPEZIA: Carpani 3, Pettinaroli, Loschi 19, Ramirez 8, Vespa ne, Gogishvili 5, Merlo 10, Giazzon ne, Leporati ne, Morciano 5, Tedeschi 2, Dias 16. All. Diacci. TL: 21/26.
SAN MINIATO: Malvolti ne, Ermelani, Caglio 23, Metsla 17, Menconi 10, Scardigli 8, Penco ne, Re 13, Marrocchi ne, Granchi ne, Ndour 2, Cravero 4. All. Martelloni. TL: 18/25.
Arbitri: Nocchi di Vicopisano e Parigi di Firenze.
Parziali: 21-22, 39-39, 54-54.
LA SPEZIA – Non riesce, per ora, alla Tarros il salto di qualità. Ma ci va vicino. Molto. E il gap finale non rende giustizia ad un match equilibrato, contro la capolista San Miniato. Almeno fino al 32° con la Tarros che conduce 58-57 dopo aver avuto anche 5 punti di vantaggio (47-42, 25°) con la tripla di Loschi in transizione che si ferma sul ferro. Poi il parziale di 0-8 frutto delle due triple di Scardigli e Metsla oltre ai due liberi di Cravero indirizzano la gara: 58-65 al 37°. Peccato, perché il dominio a rimbalzo (47-32) non viene tramutato in possessi vincenti, perché si sbaglia l’inverosimile da sotto e poi nell’ultima frazione (come all’andata) la squadra perde la bussola sulla difesa arcigna ed energica della capolista che non concede spazi negli ultimi 8’ ed alla fine merita il successo. E’ una Tarros che legge bene i cambi difensivi degli ospiti e che ha in Merlo l’unico in grado di uscire col palleggio dalla sagacia tattica dei toscani concludendo da sotto o trovando il giusto spiraglio per lo scarico.
E in questa prima fase viene sorretto, e molto, da Loschi. Ma si va sempre punto a punto con gli ospiti che trovano il loro massimo vantaggio iniziale al 17°: 30-33 sulla tripla di Metsla. E quando si va al riposo lungo c’è già del rammarico perché con un minimo di attenzione in più si poteva far meglio decisamente. Il leit-motive non cambia. Gara ruvida con Spezia che prova ad allungare (47-42) subito rintuzzata dalle triple di Metsla e Menconi ma anche perché Merlo è out per infortunio e Gogishvili, ma non solo lui, fanno fatica a leggere, ad imbastire e a reggere l’energia difensiva di San Miniato. Possessi consecutivi gettati alle ortiche e San Miniato ne approfitta: Caglio, classe 2002, scuola canturina, migliore dei suoi, dirige da par suo e la Tarros di fatto getta la spugna. Deluso coach Diacci: "Complimenti a loro innanzitutto. Ma sicuramente aver dovuto rinunciare al miglior Merlo per tanto tempo ci ha penalizzato Loro – analizza il tecnico dei bianconeri – hanno espresso la loro pallacanestro fatta di energia. Sapevamo che era dura e così è stato. Ora smaltiamo questo ko e rimbocchiamoci le maniche, per la prosisma gara". Domenica la Tarros sarà impegnati a Castelfiorentino. C’è necessità di riprendere il filo perduto contro San Miniato.
Gianni Salis
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