La Unahotels cade dopo un supplementare. È Napoli a volare in finale di Coppa Italia

I biancorossi sempre davanti fino al pareggio al fotofinish dei campani che poi ne hanno di più e si prendono la vittoria

di FRANCESCO PIOPPI -
18 febbraio 2024
La Unahotels cade dopo un supplementare. È Napoli a volare in  finale di Coppa Italia

La Unahotels cade dopo un supplementare. È Napoli a volare in finale di Coppa Italia

NAPOLI

78

REGGIO EMILIA

87

DTS

GEVI NAPOLI Ennis 18 (5/13, 0/4), Brown 16 (4/6, 2/4), Sokolowski 15 (4/7, 1/8), Zubcic 8 (0/1, 2/8), Biar 5 (2/5); Pullen 21 (3/4, 2/8), Lever 3 (0/1, 1/2), De Nicolao, Owens 6 (2/4, 0/2). N.e.: Ebeling. All.: Milicic.

UNAHOTELS REGGIO EMILIA: Weber 6 (1/8, 3/1), Galloway 7 (2/8, 1/11), Vitali 13 (1/3, 3/10), Chillo 15 (3/4, 3/4), Faye 8 (4/5); Smith 11 (1/5, 2/3), Grant 5 (1/1, 1/2), Uglietti (1/4/3), Atkins 15 (2/3, 3/8). N.e.: Cipolla, Bonaretti, Suljanovic. All.: Priftis.

Arbitri: Attard, Bartoli, Valzani.

Parziali: 24-14, 41-39, 58-53; 73-73

Note T.l.: Nap 27/30 Reg 11/12. Rimb.: Nap 39 (Ennis 9) Reg 46 (Vitali 8). Ass.: Nap 15 (Ennis 6) Reg 18 (Weber 4).

La Pallacanestro Reggiana esce dalla Coppa Italia a testa altissima, ma nel modo più crudele che esista. Si arrende dopo un supplementare acciuffato da Napoli con una tripla di Sokolowski e dopo l’errore di Galloway che è incappato in una serata orribile. Lo fa lottando con orgoglio, pesantemente penalizzata da una terna arbitrale formata da Attard, Bartoli e Valzani che non è stata all’altezza dello spettacolo offerto dai giocatori. Almeno due dei cinque falli fischiati a Faye nei 10 minuti e 30 secondi che è rimasto in campo (sì, avete letto bene: un fallo fischiato ogni due minuti…) sono assolutamente inesistenti. Senza il suo totem a centro area che avrebbe potuto fare la differenza, l’Unahotels ha tirato fuori dal cilindro Chillo e Atkins, ma le loro prove non sono bastate. Di fatto la squadra di coach Priftis è stata tradita dai suoi esterni, mentre al contrario Napoli ha avuto un Ennis stellare che li ha rimessi in piedi una volta toccato il punto più basso (66-55 per Reggio a 6’15" dalla fine). Lì è iniziata un’altra partita in cui Napoli è stata brava a sfruttare i tanti tiri liberi a favore (30-12) per i partenopei. Dove finiscono i meriti della squadra di Milicic iniziano però i giri a vuoto di quella di Priftis, con un Briante Weber ancora una volta disastroso. ‘Senza play’ e con una guardia come Galloway che chiude con 1/11 da tre non si va da nessuna parte. Ora Napoli proverà a piegare Milano nella finalissima di oggi. E pensare che Reggio era partita molto bene nonostante i due falli fischiati a Faye in un amen (il secondo inesistente), perché era riuscita a togliere i rifornimenti a Zubcic e poi aveva trovato ottime soluzioni in attacco prima con Smith e poi con il redivivo Atkins (24-14 al 10’). Meno positivo, invece, il secondo quarto in cui un paio di transizioni difensive troppo pigre avevano permesso a Napoli di riprendere fiducia e di tornare in scia (41-39 all’intervallo). Bene anche nel terzo quarto, con i gregari protagonisti. Il finale del quarto periodo ha però visto Napoli mettere la freccia e Reggio negli ultimi 3 minuti è andata completamente in tilt. Nel supplementare la Gevi ha avuto vita facile e ha sfruttato anche la maggior taglia fisica dei propri giocatori. Peccato davvero perché il ritorno in una finalissima dopo quella del 2005 sembrava davvero ad un passo e invece è finito tutto. Nel modo più crudele che esista.

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