"La Unahotels può lottare per i play-off"

Domenica al Bigi c’era l’ex coach. " È una squadra di qualità costruita con criterio. Può solo migliorare. Faye bravo, ma ci vorrà pazienza"

di GABRIELE GALLO -
10 ottobre 2023
"La Unahotels può lottare per i play-off"

"La Unahotels può lottare per i play-off"

C’era un ospite d’eccezione in prima fila, domenica pomeriggio, ad assistere alla netta vittoria della Unahotels contro Scafati. Unanimemente apprezzato dal pubblico biancorosso per essere stato l’unico coach, nelle ultime sei stagioni, a portare Reggio ai playoff, Attilio Caja, nel pre e postpartita ha avuto modo di salutare e intrattenersi con tantissimi appassionati.

Il tecnico pavese oggi guida la Fortitudo, in A2.

Caja, in tanti hanno notato la sua presenza l’altro ieri in via Guasco, applaudendola e salutandola.

"Mi ha fatto molto piacere l’accoglienza ricevuta. E io della Pallacanestro Reggiana resto amico. A volte, come tra marito e moglie, non si va d’accordo, ci si divide, ma si resta amici. Così è accaduto tra me e Reggio. Venire qui sarà sempre un piacere e io non ho mai avuto alcun sentimento negativo. Poi è stata la prima volta che ho visto il PalaBigi dopo il restyling: bellissimo". Le ha fatto piacere anche la vittoria della Unahotels?

"Certo. Coldebella è prima di tutto un amico; e insieme una persona di grandissimo spessore e un dirigente di alto livello. Sono felice che abbia potuto festeggiare. L’ho avuto da giocatore, da assistente, come manager. E’ tra le migliori personalità del nostro basket".

Da osservatore esterno: la sua analisi del match di domenica?

"Dopo venti minuti di studio, un classico a inizio stagione, e in cui è mancata l’intensità, nel terzo quarto l’Unahotels ha fatto la differenza: ha messo il piede sull’acceleratore, allungato la difesa a tutto il campo e fatto il break che ha portato l’inerzia del match verso il biancorosso. Reggio ci ha messo più agonismo, in sintesi".

Se il buongiorno si vede dal mattino…

"La Pallacanestro Reggiana è partita benissimo; è una squadra di qualità costruita con criterio e sono convinto possa fare un ottimo campionato, può solo migliorare".

Dove può inserirsi nella serie A di quest’anno?

"Credo che Milano e Bologna faranno ancora campionato a sé. Poi ci sono diverse squadre interessanti che possono competere per i playoff e per le altre posizioni di vertice. Tra queste c’è anche l’Unahotels, con Brescia, Venezia, Sassari e Tortona, anche se ha cambiato molto e bisogna vedere se il tempo a disposizione le basterà per ottenere i suoi ambiziosi obiettivi. Dopo di che ci sono formazioni almeno un passo decisamente dietro. Anche se con le regole della A, che permettono di cambiare tanto in corsa, si può sempre rimediare".

Apprezza il roster messo assieme da Coldebella e Priftis con il notevole impegno economico della proprietà?

"Smith lo ricordo bene per il male che ci fece nella finale di Fiba Europe Cup, ed è tuttora molto valido. Galloway è un talento straordinario, Hervey deve ritrovare ritmo gara ma è un giocatore interessantissimo. Weber viaggia ancora a sprazzi, ma sono molto buoni, Atkins a Trento l’anno scorso è stato determinante. Naturalmente deve arrivare la continuità di rendimento per tutti, ma le premesse sono ottime".

Cosa ci dice di Faye? Due partite molto buone a 18 anni... "Per avere quell’età sta facendo molto bene, ma andiamoci piano. Nell’immediato Reggio pagherà qualcosa in termini di prestazioni: in Serie A ci sono tantissimi giocatori estremamente forti. Ma la scelta forte della società, di affidare a lui il ruolo di sesto straniero, è meritoria; proprio perché non è stata fatta a cuor leggero. Farlo giocare è positivo, per lui e per il team, ma ci vorrà pazienza".

Se proprio vogliamo fare un appunto a questa Unahotels, è la difesa che a volte ancora presenta molte pause. Forse lei avrebbe già fatto qualcuna delle sue sfuriate sul tema? "Ma no: è una squadra tutta nuova, ed essendo alla seconda partita anche lì ho visto più cose positive che negative. La difesa è soprattutto atletismo, e molti biancorossi lo possiedono, e coesione, che in una squadra profondamente rinnovata arriva col tempo".

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