L’amarezza di Della Valle: "Arsan, che peccato"

Il grande ex colpito dalla decisione dei tifosi di sciogliere il gruppo "Se ne va un pezzo di storia. Grazie per il sostegno anche da avversario".

di FRANCESCO PIOPPI -
1 settembre 2024
L’amarezza di Della Valle: "Arsan, che peccato"

Amedeo Della Valle in mezzo agli Arsan: era la primavera del 2018

"È un vero peccato vedere una tifoseria sciogliersi dopo dieci anni. Grazie per il sostegno costante durante il periodo di Reggio Emilia e da avversari anche negli anni dopo. Un pezzo di storia".

Appena è uscita la notizia, Amedeo Della Valle è stato tra i primi a mostrare la propria delusione per lo scioglimento degli ‘Arsan’, il gruppo del tifo organizzato della Pallacanestro Reggiana che seguiva le sorti della squadra un po’ ovunque.

Il cecchino italiano classe ‘93, attualmente in forza a Brescia, è infatti sbocciato sul parquet del ‘PalaBigi’ ed ha vissuto da vicino la trasformazione di un gruppo di appassionati biancorossi che diventavano ‘curva’.

Un sentimento radicato con la tifoseria che ha avuto il proprio apice nella primavera del 2018, quando la cavalcata in semifinale di EuroCup vide Della Valle impugnare il megafono in versione capo ultras dopo i successi più brillanti, tra cui quello indimenticabile sullo Zenit San Pietroburgo. Il legame con quel tipo di giocatori si è un po’ perso negli anni a seguire e anche i recenti addii di Galloway e Black confermano che è difficile entrare davvero in profondità nei rapporti e affezionarsi al pubblico, alle persone. Gli ‘Arsan’ che gettano la spugna dopo una decade sono un’altra picconata agli affetti, alle tradizioni e all’identità di una parte sportiva della città che non ha lasciato indifferente anche chi, come Della Valle, non veste più la canotta biancorossa da tempo.

Una doccia gelata che arriva proprio a pochi giorni dal traguardo dei 50 anni di storia del sodalizio societario, fondato il 3 settembre 1974 e che martedì celebrerà questo avvenimento con un grande ‘vuoto’.

La prima amichevole ufficiale ‘senza tifo’ sarà mercoledì alle 20 contro la Fortitudo, a Castelnovo Monti, proprio al cospetto di una delle ‘curve’ – la ‘Fossa dei Leoni’ – più iconiche e calde nella storia della pallacanestro italiana. Un duro colpo. Sarà quindi molto strano non sentire più quella passione pulsare dagli spalti e trascinare anche il resto del palazzetto quando ce ne sarà bisogno. Speriamo che col tempo possa nascere nuovamente la possibilità di avere questo tipo di calore, ne beneficerebbe l’atmosfera, ma anche la squadra stessa visto che tanto giocatori e Priftis stesso, recentemente, hanno sottolineato l’importanza del fattore campo e del pubblico reggiano nella crescita delle loro performance.

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