L’Andrea Costa piange. Di Paolantonio: "Colpa dell’aspetto mentale»

L'Andrea Costa subisce una dura rimonta da Mestre al PalaRuggi, sprecando un vantaggio di 19 punti. Coach Di Paolantonio critica l'aspetto mentale e gli errori al tiro libero, sottolineando la necessità di migliorare la gestione del vantaggio in partita.

di LUCA MONDUZZI -
20 febbraio 2024
Di Paolantonio: "Colpa dell’aspetto mentale"

Di Paolantonio: "Colpa dell’aspetto mentale"

Non è la prima volta che l’Andrea Costa subisce una rimonta, l’ultima anche poche con Padova, ma di certo quella subita domenica al PalaRuggi con Mestre lascia davvero tanto amaro in bocca. Anche perché è vero che la zona calda resta sempre a quattro punti di distanza, e proprio per questo i due punti di domenica avrebbero potuto significare uno strappo deciso per la corsa salvezza. "Abbiamo fatto 30 minuti in cui abbiamo rasentato la perfezione e altri 10 in cui abbiamo regalato la partita a Mestre perché abbiamo smesso di fare tutto quello che ci aveva permesso di dominare per 30’, quando avevamo mosso la palla ed eseguito tutto alla perfezione, e anche difeso molto bene – spiega coach Emanuele Di Paolantonio (foto) –. Abbiamo regalato 33 punti nel solo ultimo quarto e questo è inaccettabile, così come il 14/28 ai tiri liberi di squadra". Dal 70-51 al 31’ abbondante, i biancorossi sono andati a segno solo altre due volte dal campo (Fazzi e Crespi), poi solo con qualche libero dei diversi a disposizione, con la palla che ha smesso di girare e con Aukstikalnis chiamato in causa solo per la preghiera finale. "A cosa è dovuto? Aspetto mentale. Non abbiamo più dato palla sotto canestro, non abbiamo mosso il pallone, ma è l’aspetto mentale, sul +19 pensare di aver già vinto. Invece Mestre che è una squadra che vuole vincere il campionato ha il talento per ribaltare contro di noi, anche se noi non possiamo dominare per poi regalare la partita. Purtroppo questi recuperi accadono spesso nella pallacanestro moderna, ma dobbiamo essere più bravi perché ci può stare di subire un break, ma dobbiamo ottimizzare lo sforzo enorme per tenerli sotto per 39’ e 44’ secondi". Nel finale decisivo è stato anche il fallo sistematico di Mestre per mandare in lunetta Crespi, reo di un 2/6 nel finale (a cui si aggiunge lo 0/2 di Corcelli) negli ultimi 2’ che ha favorito la rimonta. "Toglierlo nel finale? – chiude Di Paolantonio –. Avevamo bisogno di un punto di riferimento offensivo per attaccare i cambi e finché abbiamo dato palla sotto le cose andavano bene".

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