L’avvio difficile, la cavalcata, il finale amaro. Rinascita, una stagione sulle montagne russe

Dall’esonero di Ferrari all’arrivo di Dell’Agnello, poi la riscossa nel 2024 e l’eliminazione ai playoff con Rieti: ecco tutti i momenti salienti

14 maggio 2024
L’avvio difficile, la cavalcata, il finale amaro. Rinascita, una stagione sulle montagne russe

L’avvio difficile, la cavalcata, il finale amaro. Rinascita, una stagione sulle montagne russe

Dall’altra parte dell’oceano dicono ‘rollercoaster’, qua semplicemente montagne russe. Di fatto, un saliscendi di emozioni e stati d’animo che rappresenta bene l’annata di RivieraBanca. Su è giù, dall’inizio alla fine. O meglio, prima giù e poi su, passando dai sogni di mezza estate ai tonfi del primo autunno. Fino ad arrivare a un 2024 splendente con un finale amaro.

L’estate, si diceva. Ebbene, è stato difficile non sognare. Acquisti di grido, mvp della scorsa edizione, americani ‘sicuri’. La squadra si è indubbiamente rafforzata. L’inizio di campionato, però, ha visto subito Rbr zoppicare. Rimini perde a Piacenza, poi anche in casa con la Fortitudo. Ci sta, ma il primo vero campanello d’allarma suona dopo il ko a Orzinuovi, con Marks a beccarsi un tecnico tra due liberi nell’ultimo minuto. Di lì in avanti il rapporto con la maggioranza dei tifosi si farà difficile, complice il matrimonio mai dimenticato con Jazz Johnson. Rimini si sblocca in casa con Verona, con i primi veri squilli di Grande e un Justin Johnson che diventa immediatamente l’idolo delle folle col canestro della vittoria all’overtime. A Forlì la Rinascita gioca bene ma perde al supplementare, poi il successo con Chiusi. Sembra l’inizio della risalita, di un periodo più florido e tranquillo, invece le incertezze rimangono, Rimini perde con Cento e a Cividale. Il bilancio di due vinte e sei perse costa a Mattia Ferrari l’esonero il 6 novembre 2023. Meditato, doloroso e con inevitabili dubbi, ma effettivo. Si rompe il rapporto col coach della promozione in A2 e l’evento non può che essere traumatico.

Paolo Carasso e Davide Turci però scelgono in fretta un sostituto di valore, un allenatore esperto e di polso. È Sandro Dell’Agnello, che si cala nel ruolo in fretta e con grande capacità di leggere cosa stava succedendo. Il nuovo coach fa crescere di settimana in settimana una difesa più solida, mette Tassinari in quintetto e Grande in panchina. E, da non sottovalutare, dà palla in mano a Tomassini nei finali punto a punto. Tante piccole mosse che, unite al lavoro quotidiano, cambiano la squadra. Dal mercato arriva Pellegrino, ma il suo sarà un acquisto che si sentirà molto poco, tra il recupero del post-infortunio e le difficoltà a inserirsi in un contesto che funzionava.

La prima vittoria di Dell’Agnello arriva a Piacenza dopo tre ko, ma è dopo le feste natalizie che arriva la vera svolta. Dalla gara con Chiusi del 30 dicembre, 14 vittorie su 16 e una fase a orologio completata con 8 successi consecutivi. Dal pericolo di retrocessione o playout alla qualificazione anticipata ai playoff. Una cavalcata impressionante, fantastica. Peccato che, come spesso accade, la sfortuna ci metta lo zampino sotto forma di infortuni. Masciadri è fuori per la stagione (distacco della fascia plantare), Tassinari è alle prese con un problema al polpaccio e per Tomassini ecco noie muscolari. Il tutto con una serie playoff con Rieti da affrontare col massimo delle energie. Invece, contro Jazz, di energie ce ne sono state veramente poche. Al lumicino. Dopo 8 vittorie, 3 sconfitte consecutive e stagione che finisce d’improvviso. Col grazie del pubblico alla squadra a 59’’ dalla fine di gara3. Perché, obiettivamente, il 2024 prima di Rieti è stato straordinario.

Loriano Zannoni

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