Le pagelle di Forlì: Zampini re di Coppa. Eterno ‘Cincia’, Allen stoico finché ha retto

Il trofeo conquistato a Roma nobilita la stagione. Johnson, buoni i numeri ma la semifinale lo condanna. Delude l’annata di Valentini

30 maggio 2024
Le pagelle di Forlì: Zampini re di Coppa. Eterno ‘Cincia’, Allen stoico finché ha retto

Le pagelle di Forlì: Zampini re di Coppa. Eterno ‘Cincia’, Allen stoico finché ha retto

Allen 7. Il grande rimpianto del finale di campionato forlivese. La sua stagione si chiude a Latina, propria alla vigilia dei playoff, ‘rovinando’ tutto quanto costruito dai biancorossi. Giocatore di assoluto talento, roccioso anche in difesa, ha lanciato ottimi lampi alternando qualche prestazione più opaca. La sensazione, comunque, è che avesse ancora parecchie cartucce da sparare: in post-season sarebbe stato un fattore. Stoico nella conquista della Coppa Italia di Roma.

Cinciarini 7. Il capitano non smette mai di stupire e si supera per l’ennesima volta. Al punto da chiudere stabilmente in doppia cifra di media ogni competizione a cui Forlì ha preso parte, dalla Supercoppa ai playoff, passando per le due fasi di regular season (11,3 punti ad allacciata) e per la Final Four di Coppa Italia. Certo, ha palesato qualche difficoltà in più quando l’asticella si è alzata, come contro Trieste. Ma è stato un punto di riferimento assoluto.

Valentini 5. Non basta il finale di stagione in crescendo, in cui ha battuto un colpo dopo un campionato (quasi) intero sottotono. Nonostante i canestri decisivi a gennaio contro la Fortitudo, Fabio non ha mai toccato i livelli raggiunti lo scorso anno, faticando a trovare prestazioni convincenti o anche solo ‘utili’ nella metà campo offensiva. Al punto da chiudere la regular season ad appena 7,1 punti a gara. Davvero troppo poco.

Zampini 7,5. Sulla tenuta fisica c’erano fisiologicamente dubbi. In realtà è stato tra i più costanti e presenti, al punto da fronteggiare brillantemente pure un guaio muscolare nei playoff. È una delle rivelazioni dell’intera A2, nonché il migliore della squadra di Martino. Brio, classe, energia, un primo passo fulminante, ma ci sono anche rimbalzi e assist. Nei playoff ha messo insieme ben 13,7 punti e 4,3 rimbalzi di media, migliorando le proprie cifre. È stato pure mvp della finale di Coppa.

Tassone 5. Doveva allungare le rotazioni ed effettivamente lo ha fatto per larga parte della stagione. Quando però il livello si è alzato ed era chiamato ad apportare qualcosa in più, ha faticato ad adeguarsi agli standard richiesti.

Johnson 5,5. I numeri della sua esperienza biancorossa sono più che buoni: 15,6 punti e 8,5 rimbalzi in regular season, 12,9 + 6,6 nei playoff. Ha centrato per ben 13 volte una ‘doppia doppia’, con la prestazione mostruosa da 19 punti e 22 rimbalzi nel match di ritorno con Trieste. La stessa formazione che, nelle ultime settimane, lo ha però condannato. Perché nella semifinale è stato assente ingiustificato, specie nei primi due appuntamenti, quasi un fantasma. Proprio quando, senza Allen, doveva essere il faro dell’Unieuro.

Pascolo 6,5. Esperienza al servizio della squadra e un esagerato spirito di sacrificio, è diventato il beniamino dei tifosi forlivesi. Tra gli ultimi a mollare gli ormeggi (lo dimostra, tra le altre cose, la recente gara2), si è fatto trovare pronto ai blocchi di partenza dei playoff, dove ha alzato ulteriormente l’asticella.

Magro 6. Sbarcato a Forlì a inizio aprile, ha vestito la maglia biancorossa soltanto dieci volte, lasciando comunque subito intravedere buone soluzioni sotto le plance. Verosimilmente, un primo assaggio in vista del ‘bis’ nella prossima stagione.

Zilli 5. In condizioni fisiche a dir poco precarie per tutto il campionato, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo per dare una mano ai compagni, palesando comunque difficoltà. Forlì, di fatto, non ha mai potuto azzardare giochi interni che lo chiamassero in causa. Sempre poco coinvolto (4,1 punti) e poco attivo (3,2 rimbalzi).

Pollone 6,5. Ormai, dopo due anni, la sua dimensione è sempre più chiara ed evidente. Difensore arcigno e tenace come pochi, in grado di ‘coprire’ almeno tre ruoli differenti. In attacco, invece, può accendersi dalla lunga distanza sugli scarichi e poco più. In tutti i playoff, ad esempio, ha tentato appena tre tiri in avvicinamento senza mai andare a segno. In una squadra di sistema, resta comunque un compromesso più che accettabile.

Munari 6. Si ritaglia il suo ‘piccolo’ spazio e gioca ben 27’ nella serie contro Vigevano. Il futuro è dalla sua parte.

Radonjic 6,5. Sul pezzo quando viene chiamato in causa, facendosi trovare pronto e spendendosi anche da ala piccola. È sempre una pericolosa arma dalla lunga distanza: addirittura il 41% di realizzazione in regular season. Segna pure canestri pesanti nella finale di Coppa Italia, di cui è il miglior marcatore e giocatore rivelazione.

Simone Casadei

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