Manca benzina nel finale: addio playoff. A Venezia in partita fino a 4 minuti dal termine

La squadra di Priftis perde gara 5 con la Reyer ed è eliminata ai quarti. Ma il campionato resta decisamente positivo .

di FRANCESCO PIOPPI -
21 maggio 2024
Manca benzina nel finale: addio playoff. A Venezia in partita fino a 4 minuti dal termine

Manca benzina nel finale: addio playoff. A Venezia in partita fino a 4 minuti dal termine

VENEZIA

83

REGGIO EMILIA

67

UMANA REYER: Spissu 11 (0/2, 3/8), Tucker 25 (6/8, 2/4), Casarin (0/2 da 3), Simms 14 (4/4, 1/3), Tessitori 7 (2/3, 0/1); Parks 11 (4/4, 1/4), Heidegger 2 (1/1, 0/2), De Nicolao 5 (1/2, 1/3), Brooks, Wiltjer 8 (2/3), Tessitori 4 (1/2). N.e.: Janelidze, O’Connell. All.: Spahija.

UNAHOTELS: Weber 4 (2/5), Galloway 18 (3/9, 3/8), Vitali 4 (2/2, 0/3), Chillo 3 (1/1 da 3), Black 8 (4/4); Smith 6 (0/1, 1/5), Faye 7 (3/3), Grant 9 (3/5 da 3), Uglietti (0/1), Atkins 4 (2/3, 0/2). N.e.: Bonaretti, Cipolla. All.: Priftis.

Arbitri: Mazzoni, Giovannetti, Valzani. Parziali: 17-14, 40-42; 58-55

Note T.l.: Ven 19/26 Reg 11/18. Rimb.: Ven 37 (Simms e Tucker 6) Reg 26 (Galloway e Black 4). Ass.: Ven 19 (Spissu 7) Reg 18 (Smith 4).

Cala il sipario sulla stagione biancorossa. La corsa della Unahotels si ferma al Taliercio dopo una gara 5 in cui Vitali e compagni hanno dato tutto quello che rimaneva nel serbatoio, ma non è stato sufficiente. Reggio ha trovato sul proprio cammino una squadra forte e che nelle ultime due partite ha avuto un giocatore sostanzialmente immarcabile come Tucker, ma ci sono comunque dei rimpianti perché il blitz era difficile, ma non impossibile. Serviva un po’ di lucidità in più nell’ultimo quarto, quando sul -3 a quattro minuti dalla fine (70-67) la Unahotels ha avuto più volte la palla per impattare o addirittura passare in vantaggio, ma sia Galloway che Black hanno fatto cilecca. Con Smith in panchina gravato di quattro falli, sono bastate due azioni alla Reyer per portarsi rapidamente sul +7 (74-67 al 36’ 47") e costruirsi quel cuscinetto di vantaggio che prima ha fatto perdere la testa a Weber (entrata senza senso e contropiede aperto per Tucker) e poi ha invitato Galloway a forzare un tiro da tre che ha toccato il ferro a stento. Da lì in poi Venezia ha preso il largo e non si è più guardata indietro. Peccato davvero, ma la verità è che l’occasione più grande i biancorossi l’avevano avuta nella gara 4 giocata in casa, persa soprattutto per colpa di un primo tempo giocato in maniera troppo passiva, in cui erano stati concessi 51 punti. Nel complesso però la stagione dev’essere considerata soddisfacente e bisogna guardare con fiducia al futuro.

Il ‘top player’ più prezioso era e resta la compagine societaria, con una proprietà solida e appassionata composta dalla presidente Bartoli, dal vice San Pietro e da Graziano Sassi. In estate daranno continuità al progetto e toccherà a Coldebella apportare i cambiamenti del caso. Di sicuro serve un playmaker affidabile, perché Weber è un giocatore da playground che non sa ragionare, mentre la generosità di Uglietti non può bastare in un ruolo così importante. Ai titoli di coda anche l’avventura di Atkins che non ha mai trovato davvero il proprio posto nello scacchiere di Priftis, prima ‘soffocato’ da Hervey e poi ‘superato’ da Chillo e dall’utilizzo di due centri puri come Black e Faye. Ci sarà tempo per fare ogni ragionamento, adesso Venezia avanza e la Pallacanestro Reggiana va in vacanza tra gli applausi meritati dei propri tifosi.

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