Martino, può essere la svolta: "Abbiamo ritrovato fiducia"
L’analisi del coach: "Questa è venuta dalla difesa e dalla possibilità di giocare con due stranieri"
Era la prima volta nel corso della sua carriera che Antimo Martino veniva da capo allenatore a Torino e l’essere in una piazza storica lo ha emozionato, senza poi parlare della gioia che ha avuto nel confrontarsi con Matteo Boniciolli di cui è stato assistente a Roma e con Giorgio Bottaro (ex Ravenna) direttore generale del club piemontese: "Matteo è un amico e uno da cui ho imparato, ma Giorgio è stata la persona grazie alla quale faccio questo mestiere e quindi per me vincere qui ha avuto un sapore particolare". Fu infatti a Ravenna che Martino ebbe per la prima volta una panchina da capoallenatore.
Il coach forlivese è ovviamente soddisfatto per il chiaro e largo successo della sua squadra, ma mantiene il solito fondamentale equilibrio: "Così come non dovevamo abbatterci dopo la brutta sconfitta in casa contro Livorno, così non dobbiamo esaltarci per questa vittoria, ma continuare a guardare avanti, lavorare perché siamo dentro a un tour de force davvero terribile. Sono ovviamente contento per la prova solida e per la reazione di squadra che abbiamo avuto. L’intensità difensiva ha permesso che trovassimo fiducia anche in attacco, come dimostrano i cinque uomini in doppia cifra e altri tre che hanno chiuso con 8 punti, nonché i 22 assist che abbiamo avuto come squadra. Anche Tavernelli che ha segnato solo un punto ci ha dato una mano con 3 rimbalzi e 5 assist".
Un buon aiuto all’Unieuro l’ha dato anche Toni Perkovic, la guardia croata che, come spiega l’allenatore, "ci ha dato una mano importante per quello che ha fatto dopo aver fatto solo un allenamento e mezzo dimostrandosi un giocatore intelligente". E racconta un aneddoto: "Il mio assistente Ruggeri in pullman, arrivando al palazzetto, gli ha fatto ripassare i nostri giochi. A questo proposito, così come ho ringraziato la società per essere intervenuta subito per darci un giocatore, devo ringraziare tutti i dirigenti e le persone della segreteria perché se Perkovic è riuscito a scendere in campo è grazie a loro che sono riusciti a tesserarlo in tempo. Forlì è stata una squadra anche fuori dal campo e questo è un dato importante. Ci ha anche dato diversi vantaggi e la serenità di giocare con due stranieri, un fatto non da poco".
È semplicistico dire che contro Rimini (in parte) e Livorno non sono entrati tiri che invece a Torino hanno centrato il bersaglio? "Contro Livorno abbiamo commesso tanti errori anche a livello di concentrazione e durezza mentale che invece qui a Torino sono state perfette. Poi è vero che sabato abbiamo contato nove tiri sbagliati con metri di spazio, mentre qui li abbiamo segnati. Non eravamo brocchi prima, non siamo fenomeni ora. Serve sempre equilibrio nel valutare le situazioni".
Stefano Benzoni
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